CONTRIBUTO PER GLI SFOLLATI DI VIA BAGOLINO

Il 17 dicembre dello scorso anno crollavano due palazzine in via Bagolino a Palermo. Le quattro vittime del disastro sono state ricordate ieri sera con una messa nella chiesa di Santa Maria della Consolazione in via dei Cantieri, mentre le indagini, per disastro e omicidio colposo, a carico di quattro sospettati continuano.

Secondo la ricostruzione del pm Ennio Petrigni, uno dei due palazzi crollò per primo, franando sul corpo basso e trascinandosi dietro anche il secondo edificio. Entrambe le strutture erano state costruite negli anni Quaranta e avevano due piani, poi furono alzati il terzo piano e una veranda in entrambi gli stabili.

Le crepe che poi si formarono, a causa dell’eccessivo peso e dell’instabilità che il lavori avevano causato, non avrebbero insospettito i proprietari. Solo il condomino del primo piano, quella sera, intuì che c’erano dei movimenti strani e avvertì i vigili del fuoco. Subito vennero sgomberate le due palazzine e il corpo basso, ma quattro persone della palazzina che crollò per seconda non riuscirono a fuggire, nonostante il lavoro incessante dei pompieri che misero in salvo più di quindici persone.

A un anno di distanza, il Comune di Palermo, pubblica sul suo sito istituzionale, un avviso pubblico per contributo disagio alloggiativo d’urgenza  per gli sfollati di via Bagolino.

Considerato che il Regolamento Interventi Abitativi del Comune di Palermo n 287/2005 già prevede al titolo II, nei limiti delle disponibilità finanziarie, la concessione del contributo alloggiativo d’urgenza, al fine di consentire l’autonoma sistemazione delle famiglie, per le quali sia stata disposta ordinanza di sgombero per crolli, incendi ed altre calamità non prevedibili e in possesso dei requisiti di acceso e di condizione economica.

Il contributo alloggiativo d’urgenza su base annua è pari ad € 3.600,00 per i nuclei familiari fino a tre componenti ed a € 4.200,00 per i nuclei familiari superiori a tre componenti, erogabili una sola volta, ed è disposto per intero a favore delle famiglie che, a seguito dell’evento, si siano trovate prive dell’ unica abitazione.

Gli interessati sono invitati a presentare istanza e autocertificazione se intendono godere dei benefeci erogati.

Il tema, tuttavia, non può prescindere da una riflessione seria e puntuale sul concetto di “sicurezza strutturale” e una, più generale, sulle normative tecniche che si sono susseguite nel tempo, sulla sensibilità culturale diffusa a riguardo (anche con riferimento al rischio sismico) e sulle finora mancate politiche urbanistiche e di difesa del territorio urbano, e sull’applicazione della “responsabilità” per chi costruisce.

Valutare, quindi, il livello di sicurezza strutturale del patrimonio costruito e della sua vulnerabilità, sebbene operazione di notevole difficoltà è senza dubbio una delle priorità assolute dal punto di vista culturale, prima ancora che di politica urgente per il territorio.

 

 

 

 

 

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