CONTINUANO SENZA SOSTA LE “STANGATE” PICCITTO

Da appena due mesi 4.500 ragusani, firmatari della petizione popolare promossa dal nostro Laboratorio 2.0, hanno chiesto a gran voce all’amministrazione Piccitto una sensibile riduzione della pressione fiscale, divenuta ormai insopportabile per i cittadini: 22 mln circa di aumenti in appena due anni, con un carico di circa 1.200 euro annue per una famiglia di 4 persone. Non solo Piccitto ha ignorato un numero notevolissimo di concittadini, non trattando neanche l’atto di indirizzo presentato dai nostri consiglieri comunali Sonia Migliore e Manuela Nicita, ma è stato capace, in soli 2 giorni, di aumentare ulteriormente le tasse ai ragusani di circa 5.800.000 euro, fra aumenti della Tari del 3,9% e delle bollette idriche di oltre 100%. Arriva così il primato del “sindaco delle tasse” con circa 28 milioni di aumenti in 3 anni. Non esistono giustificazioni di alcun genere, se non quelle dovute ad una assoluta incapacità di programmazione politica di matrice grillina. Infatti assistiamo allibiti ad un aumento dei costi sui rifiuti di oltre 500.000 euro, sintomo evidente di un fallimento sulla politica dei rifiuti dove, al di là delle annunciate rivoluzioni, non sono riusciti a spingere sulla differenziata né a risolvere lo smaltimento.

Da stigmatizzare fortemente il salasso annunciato sull’idrico, visto che la norma che introduce la tariffa idrica a copertura totale dei costi, non è piovuta dal cielo ma Piccitto la conosceva sin dal suo insediamento e, dopo le diffide e solleciti di due anni e mezzo, tenute comode nel cassetto, non è riuscito a sostenere un processo morbido di introduzione graduale della tariffa né ad abbatterne i costi con opportuni investimenti.

Ma se l’Autorità energia Elettrica, Gas e Idrico ha imposto solo la nuova tariffazione, Piccitto ha completato l’opera con un regolamento che impone interessi di mora, costi aggiuntivi su qualunque servizio complementare e addirittura la sospensione per morosità dell’erogazione dell’acqua. Nessuna agevolazione, un tartassamento su chi possiede la seconda casa (cioè quasi tutte le famiglie ragusane) e ponendo un tetto sui consumi di 30 mc, quando l’Onu ne  garantisce 54. Quindi si passa da un costo complessivo del servizio di 5 mln circa annui ad un costo di 9,5 mln circa, ovviamente con effetto retroattivo dal primo gennaio di quest’anno.

Una fretta isterica di fare cassa, licenziando ai consiglieri un regolamento enorme in un paio di giorni, senza dar loro  la possibilità di approfondirlo, senza avere contezza dei dati, delle utenze, dei costi comparati, senza avere idea del rendiconto 2015 e del previsionale 2016: un bel tesoretto, non c’è che dire, da utilizzare per qualche piazzola in campagna elettorale. Non ci resta che fare i complimenti all’amministrazione Piccitto che, nel caos di assessori che fanno i consiglieri per tenere il numero legale, di dirigenti e revisori dei conti che dicono tutto e il contrario di tutto, di una certa maggioranza che fa l’opposizione e di una certa opposizione che fa la maggioranza, è riuscito non solo ad affamare i ragusani, ma, da oggi in poi, anche ad assetarli.

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