Consorzio autostrade siciliane, appalto “concordato” per gestire servizio antincendio: 5 rinvii a giudizio, tra questi c’è anche un ragusano

Secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbero in concorso, turbato un bando di gara con procedura aperta, indetto dal Cas – Consorzio siciliano autostrade – per l’aggiudicazione dell’appalto – approvato l’1 giugno 2020 – per l’affidamento del “Servizio di presidio antincendio, con impiego di personale qualificato, ex legge 609/96, e di mezzi idonei per lo spegnimento incendio: misure compensative nelle gallerie della rete TEN, D.Lgs 264/2006, A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo”.

Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Messina, Claudia Misale ha rinviato a giudizio Gaspare Sceusa (dipendente del Cas e responsabile delle gallerie e responsabile unico del procedimento); Pietro Paolo Rampino (amministratore delegato della ditta OK-GOL s.r.l., ora denominata Ro.S.S. – Road Safety Service S.r.l.); Carmelo Ridolfo (dipendente della G.S.A. s.p.a.); Francesco Duca (socio occulto della OK-GOL s.r.l.); Giuseppe Trifilò (aiutante di Francesco Duca) e il ragusano Silvio Meli (intermediario per conto della G.S.A. s.p.a.) . Il processo inizierà davanti al giudice monocratico il 24 marzo 2025

Il reato per il quale sono stati rinviati a giudizio, in concorso, è la “turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente”, previsto dall’articolo 353 bis del codice penale: “…chiunque  con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o  altri  mezzi fraudolenti, turba il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando o  di  altro  atto  equipollente  al  fine  di condizionare le modalita’ di scelta del  contraente  da  parte  della pubblica amministrazione e’ punito con la reclusione da  sei  mesi a cinque anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032”

In sostanza, stando alla tesi della accusa, i cinque rinviati a giudizio, avrebbero messo in atto una serie di operazioni per concordare i contenuti del bando e i prezzi del servizio. Nella ricostruzione della Procura, il bando già in prima battuta avrebbe ristretto – con requisiti specifici – la possibilità di partecipazione alle due società coinvolte. Si trattava di un vincolo di fatturato legato a servizi “nel settore di attività specifico” – sorveglianza e prevenzione incendi in infrastrutture stradali e/o gallerie -che nei tre esercizi finanziari precedenti, doveva corrispondere ad almeno il “40 per cento dell’importo” messo a bando, requisiti posseduti appunto a livello nazionale, solo dalle due società in questione. Serviva poi una certificazione (che avrebbe portato ad un punteggio aggiuntivi) , la ISO 39001 che certifica lo standard internazionale per la gestione della sicurezza stradale, compresi tutti gli aspetti della gestione del rischio e della conformità legislativa. La OK-GOL non l’aveva e l’avrebbe ottenuta 18 giorni dopo l’approvazione del bando.

Il nuovo bando e i cambi sospetti

La G.S.A. s.p.a. chiede dei chiarimenti e il bando viene revocato in autotutela il 28 luglio 2020 e ripubblicato l’8 aprile del 2021. Intanto ci sono già le prime interrogazioni parlamentari all’Ars. Cambia e si semplifica la dicitura della procedura: “Servizio di presidio antincendio, da svolgersi lungo le tratte in esercizio delle autostrade siciliane A/18 Messina Catania e A/20 Messina Palermo, per un periodo di 12 mesi”. Il fatturato per essere ammessi ha le stesse caratteristiche del bando precedente ma aumenta al 50%; viene aumentato anche il punteggio per l’offerta tecnica (passa da 60 a 75 punti) e diminuisce quello per la riduzione economica (che passa da 40 a 25 punti);  ha più peso il punteggio per il possesso della certificazione ISO 39001- che nel frattempo la OK-GOL aveva ottenuto e che passa da 1 a 3 punti. Viene ridotto l’importo complessivo dell’appalto che passa da poco meno di 8,8 milioni di euro a poco più di 8 milioni. La conclusione della vicenda porta all’affidamento del servizio ad agosto 2021 ad un raggruppamento temporaneo di imprese che ha nella G.S.A. s.p.a. la mandataria e Evolve Consorzio Stabile e Ro.S.S. (ex OK-GOL) come mandanti. E il servizio sarebbe stato affidato a personale “riconducibile a Francesco Duca che non avrebbe potuto partecipare direttamente alla gara con imprese a lui riconducibili perché sprovviste dei necessari requisiti nonché in ragione dei suoi precedenti giudiziari”.

 L’antefatto Sulle procedure si erano succeduti alcuni atti parlamentari del gruppo Pd all’Assemblea regionale siciliana e la particolare attenzione del deputato Nello Dipasquale. Era stato lui a compulsare i colleghi di partito e a redigere gli atti; chiedeva al governo regionale di Nello Musumeci, la revoca del bando e chiarimenti in merito, per le anomalie riscontrate, e poi aveva deciso di fare un esposto alla Procura di Catania e Messina. Partì l’indagine. Le intercettazioni che in questi mesi sono emerse raccontano i commenti delle persone coinvolte nell’inchiesta: “Poi c’è stata l’interrogazione parlamentare di questi merda là, del Pd, pilotati da uno di Ragusa…” dicono, facendo riferimento a Dipasquale. Poi avrebbero cercato di raggiungere un deputato Pd del Messinese ma senza sortire effetto; dicevano : “Lo chiami e gli dici se cortesemente la finisce di rompere il coglioni! Che poi, se vinciamo noi altri, un pezzo di pane siamo in grado di darglielo pure noialtri, gli dici, se questo è il problema” e poi ancora “gli dici di non rompere i coglioni alla razza Duca, perché sennò si struppìa”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it