E’ crisi ma non per tutti: confermati gli aumenti per i parlamentari e per i Sindaci. Cresce la rabbia

La Regione siciliana è alla prese con l’approvazione del bilancio.

6 milioni di euro per adeguare i compensi a quelli già percepiti dagli amministratori locali nel resto d’Italia in base alla normativa nazionale. Le risorse consentono di coprire il 70% degli incrementi dei primi cittadini siciliani a partire dal primo marzo. E può anche starci considerata la resposnabilità ed il gravoso compito a cui sono chiamati ogni giorno i primi cittadini. Ciò che invece fa rabbia e di cui avevamo parlato, sicuramente l’aumento dello stipendio dei parlamentari.

È un colpo per coloro che faticano a raggiungere la fine del mese. Per chi lavora tutto il giorno e guadagna solo 800 euro al mese, per chi è costantemente alle prese con le rate del mutuo che aumentano, per chi deve far quadrare i conti di un’azienda che si trova a fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime. L’aumento dell’indennità dei deputati deciso dall’Assemblea Regionale martedì è un duro colpo per la Sicilia, già alle prese con difficoltà economiche. I parlamentari si sono infatti autorizzati un aumento di 10.700 euro lordi a testa, poco meno del reddito medio dei siciliani secondo l’ultimo rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile.

Mentre i politici cercano di giustificarsi, la rabbia fra i lavoratori siciliani cresce. “I deputati che si aumentano lo stipendio di 900 euro – afferma Francesco Foti, lavoratore in un cantiere navale e capo della Fiom-Cgil – come riporta Repubblica, sono completamente lontani dalla realtà. Noi operai siamo poveri nonostante lo stipendio: un metalmeccanico come me guadagna 1.400 euro al mese, ma poi devo pagare la scuola, i libri e i trasporti per i miei figli. Devo far fronte ai conti con l’aiuto di un prestito bancario: e questo mese anche il mutuo è aumentato, con una rata che è passata da 429 a 655 euro”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it