CONFEDERCONTRIBUENTI: IO MI SENTO INTERPELLATO !

Ogni giorno articoli come “ Per le banche un imprenditore vale solo come un codice a barre”  “Impossibile per la piccola azienda  l’accesso al credito”, fanno il giro di tanti quotidiani .

Una constatazione, un lamento generalizzato, una rassegnazione, una incredibile impotenza  che “ niente può cambiare questo  stato di cose …… – inizia così la nota di Giovanni Traina responsabile di Confedercontribuenti- tanti colleghi, di ogni settore hanno chiuso i battenti. Se dovesse continuare  questo  modus operandi  il baratro è vicino.

Queste dolorose affermazioni  sono pronunciate da Walter, 60 anni, da 40 anni nel commercio, racconta i no degli istituti di credito (la Sicilia venerdì  13 Settembre 2013) .

Parole dolorosissime che ti spezzano il cuore, proprio in un momento di crisi sistemica che attanaglia l’economia nazionale e ancor più la nostra economia locale. Ma non può dire però, il Sig. Walter “mesi addietro in una manifestazione in piazza a Vittoria, ho visto molta rassegnazione e incapacità ad essere protagonisti anche quando vengono offerte occasioni. Una sindrome del declino che mi rifiuto di accettare” . 

Proprio perché non vuoi arrenderti, caro Walter, devo farti presente alcune cose. In quella manifestazione promossa dalla CNA, erano presenti: Confcommercio, Federalberghi, Diocesi di Ragusa e Confedercontribuenti  e poi il “solito” Padre Beniamino che parla diretto alle persone.

Padre Beniamino ha detto che in quella piazza ci sarebbero dovuti essere non 300 persone, ma 3000  persone, perché queste tremila sarebbero diventate 30.000 e così di seguito. Ma sa perché Sig. Walter? Perché così si cambiano le regole del gioco.       

Forse Walter ti sei perso la parte più interessante e che Ti può riguardare. 

Giovanni Traina, rappresentante di Confedercontribuenti, proprio perché persona “interpellata” e che ha vissuto in prima persona queste vicende, ha fatto un excursus sulle prassi illegittime perpetrate dalle Banche e la vicenda la potrebbe riguardare da vicino. Le banche e specie per un rapporto “ 40 anni di attività”, cioè di lunga durata applicano il c.d. “anatocismo”, applicano poi le commissioni di massimo scoperto, applicano ancora l’antergazione e la postergazione delle valute sui versamenti e sui prelievi, applicano spese non convenute…….  Ebbene, mi fermo in un sol punto “l’anatocismo” . L’anatocismo è un meccanismo perverso su come vengono calcolati gli interessi sulle somme date in prestito, che diventano capitale dopo tre mesi e poi ancora dopo sei mesi, e poi ancora dopo nove mesi, e poi ancora dodici mesi  e non si arrestano più. Cosa succede dopo solo 5 anni: il tasso del 10% che la banca ci dice di esigere  per un prestito  di 10.000 euro, diventa, per l’effetto anatocistico il 15,38%.

Avresti anche ascoltato che l’Amministrazione Comunale, di concerto con l’associazione “Confedercontribuenti” ha approntato uno  “SPORTELLO INFORMATIVO”  sulle criticità bancarie e tributarie in via Bari n. 87,  proprio in un momento crisi economica strutturale,  il rapporto Banche-Cliente, Serit-Cittadino, riveste  una rilevante importanza  e si presenta come un allarme di destabilizzazione sociale di cui un’ Amministrazione, sensibile e attenta non può fare a meno di  attenzionare. Ma non dobbiamo chiuderci in noi stessi.  

Per finire, caro Walter, non essere così rassegnato a chiudere i battenti perché tanti hanno fatto così. Sentiti anche tu “Interpellato”, rappresenti un potenziale protagonista per cambiare questa “rassegnazione”.

Già fai parte di quei 300 che erano in piazza, potremmo diventare 3.000, poi 30.000, potremmo tutti insieme far cambiare il modo di operare delle banche, con leggi nuove e disposizioni nuove. 

Il Cambiamento dipende da Te, vai in banca e fatti rifare i conteggi, dove da 40 anni è stato applicato l’anatocismo … può darsi che quel semaforo rosso che ha davanti agli occhi, potrà diventare verde…

 Noi di Confedercontribuenti, ci sentiamo interpellati e ci siamo”.

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