CONFCOOPERATIVE RAGUSA LANCIA UN GRIDO DI ALLARME

Gli enormi ritardi nei pagamenti da parte degli Enti pubblici rendono gravissima la situazione che vivono molte cooperative della provincia di Ragusa. Questo il tema affrontato stamane, nel corso di una conferenza stampa promossa da Confcooperative Ragusa, alla presenza del Presidente Regionale della Confederazione e Commissario della sede iblea, Gaetano Mancini. 

“Non è possibile – afferma Mancini – che piccole cooperative debbano svolgere un ruolo da istituto di prestito per conto degli Enti pubblici. In provincia di Ragusa ci troviamo dinanzi ad una situazione allarmante: i Comuni hanno debiti sempre più consistenti nei riguardi delle cooperative che svolgono fondamentali servizi di qualità a sostegno delle persone. Parliamo di realtà che si occupano di disabili psichici e fisici, di minori a rischio e, più in generale, di fasce della popolazione svantaggiate che, senza l’aiuto delle cooperative, resterebbero per strada o riaffidate alle famiglie di origine”.

Estiste il rischio che i forti ritardi nei pagamenti portino al collasso l’intero sistema delle cooperative. 

“Possiamo contare circa 40 strutture nella provincia iblea, con più di mille addetti, tutte a rischio chiusura. Una questione gravissima che inciderebbe sul disagio sociale dell’intera comunità – afferma il vice Commissario di Confcooperative di Ragusa, Gianni Gulino -. Solo per fare qualche esempio, la Cooperativa Isole iblee – spiega – vanta crediti verso vari Comuni iblei per una somma pari a 340 mila euro. E’ inconcepibile che una singola realtà senza fini di lucro possa reggere un tale peso. La Cooperativa L’arca, che ha in affido dei minori segnalati dal Tribunale, deve recepire oltre 200 mila euro. Proprio in questi giorni di campagna elettorale vogliamo sensibilizzare la futura classe dirigente affinché si prenda carico anche di queste situazioni. Non possiamo fare morire servizi così importanti. Le conseguenze economiche e sociali rappresenterebbero un dramma di proporzioni enormi”.

“I Comuni – spiega Aurelio Guccione, presidente del Consorzio La Città Solidale – devono imparare a programmare e ad integrare le risorse a disposizione. Risorse che ci sono e che ci saranno anche in futuro. Deve essere chiaro che i servizi alle persone non possono essere considerati al ribasso, come intende fare qualche Comune poco virtuoso. Le nostre cooperative offrono servizi di primaria importanza e lo fanno con la massima qualità possibile. Dal canto nostro, siamo disponibili a fornire agli enti pubblici le consulenze necessarie per pianificare gli interventi e la progettazione”. 

“Il lavoro delle cooperative – conferma Mancini – ha mantenuto anche il questi anni di grave crisi una positiva ricaduta sociale ed anche economica, riuscendo addirittura ad incrementare i livelli occupazionali. Oltre al problema del lavoro, inoltre, occorre fare presente anche quello sociale. Se chiudono strutture che hanno in affido minori a rischio o disabili, la ricaduta sociale sarà incalcolabile. Le pubbliche amministrazioni hanno le risorse, devono solo dirci se e come intendono impegnarle. Ci dicano se la loro priorità è quella di favorire sprechi e clientelismo o dare, veramente, un servizio alle persone”. 

Il presidente, dunque, lancia una ulteriore iniziativa. “Istituiremo anche a Ragusa un Osservatorio per verificare che le convenzioni stipulate dagli enti pubblici con le cooperative siano realmente rispettose delle leggi e dei contratti nazionali di lavoro”.

 

 

 

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