Concorso Centri impiego, dovrà essere rifatta la graduatoria dei vincitori

Come paventato nell’articolo pubblicato da ragusaoggi.it quattro giorni fa, la graduatoria del concorso pubblico per 487 fra operatori e funzionari amministrativi nei Centri per l’impiego della Regione siciliana dovrà essere rifatta.


Gli attesi sviluppi


Ne dà notizia l’edizione odierna di Repubblica Palermo in un articolo che cita la comunicazione della dirigente della Funzione pubblica Carmen Madonia ai deputati della commissione Affari istituzionali dell’Ars.
Si allungano, dunque, i tempi di assunzione dei vincitori del concorso, fra cui una decina di ragusani, la cui prima graduatoria è stata pubblicata già mesi fa sulla Gurs. Uno dei nodi riguarda il punteggio attribuito alle lauree magistrali, inferiore rispetto a chi invece ha concluso il percorso accademico conseguendo prima la triennale e poi la specialistica (3+2), sul quale il Tar di Palermo aveva disposto la sospensiva su ricorso di uno dei concorrenti.


Da rivalutare lauree e titoli di servizio


Ci sarà da valutare, inoltre,il punteggio attribuito ai titoli di servizio, cioè le esperienze professionali maturate dai candidati. Chi ha richiesto e ottenuto l’accesso agli atti denuncia adesso che tra quei titoli si trova di tutto e che esperienze “non attinenti al bando – osserva dal comitato degli idonei Dario Bovì a Repubblica – sono state valutate col massimo dei punti. Ci sono anche esperienze in uno studio medico dichiarate come attinenti al mercato del lavoro, o aziende private di ogni genere, dai gelati al trasporto turistico, fino ad agenzie assicurative o di viaggio, dichiarate legate al mercato del lavoro”.


I tempi si allungano


La Regione ha riconvocato la commissione esaminatrice che ora ha 30 giorni di tempo per rifare la graduatoria, in una corsa contro il tempo. Il 30 aprile scadrà l’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’esercizio 2022 della Regione. Oltrepassato questo termine, le nuove assunzioni slitteranno fino a quando il Bilancio sarà approvato e la Corte dei Conti darà il proprio giudizio di parifica.
Senza contare, in futuro, i ricorsi di chi aveva brindato all’assunzione e si vedrà estromesso dalla nuova graduatoria.

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