Concessione demaniale marittima per impianti eolici offshore nel mare ibleo. Ultimo atto prima del rilascio

Trenta giorni di tempo a partire dal 16 e dal 18 ottobre. Una volta trascorso questo arco temporale si darà corso alle fasi successive del procedimento amministrativo previsto per il rilascio della concessione demaniale marittima richiesta per l’installazione di due impianti eolici off-shore nel mare ibleo senza alcuna riapertura dei termini per la presentazione di ulteriori istanze in concorrenza. E’ così che si và verso la chiusura dell’iter per l’installazione di impianti eolici off-shore nel canale di Malta fra la Sicilia e l’isola dei Cavalieri. L’invito dal sito istituzionale della Capitaneria di porto di Pozzallo è chiaro: “tutti coloro che ritenessero di avervi interesse sono invitati a presentare per iscritto, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso, eventuali osservazioni. Trascorso questo termine non sarà accettato alcun reclamo e si darà corso alle fasi successive del procedimento amministrativo previsto per il rilascio della concessione demaniale richiesta”. 

Gli avvisi pubblicati riguardano le concessioni demaniali marittime per 30 anni chieste da due società che operano nel mondo delle energie alternative.

C’è Ninfea Rinnovabili srl con il suo impianto che produrrà 750 MW e che ricade nello specchio di mare antistante Scicli con opere di connessione a terra per il collegamento alla rete elettrica nazionale in aree ricadenti nel Comune di Ragusa. Ed ancora c’è il gruppo Hope con un progetto che riguarda la realizzazione di un impianto eolico offshore di potenza nominale di 570 MW nel Canale di Sicilia costituito da 38 aerogeneratori eolici installati su torri tubolari in acciaio e le relative fondazioni flottanti.

Il nuovo dato che ha portato la Capitaneria di porto di Pozzallo a pubblicare sul proprio sito istituzionale i due avvisi.

Riguarda il fatto che l’autorità marittima ha già eseguito il “vaglio preliminare” sulla sicurezza della navigazione attraverso i dati elaborati tramite il sistema “SafeSeaNet Ecosystem Graphical User Interface” dell’EMSA e che la risultante di questo lavoro di indagini e di accertamento, cioè il vaglio preliminare, è stato già trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dipartimento per la mobilità sostenibile, alla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali e del trasporto marittimo.

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