Commercio, turismo, servizi: mai così male da 25 anni a questa parte in provincia di Ragusa. I dati di Confcommercio

Commercio, turismo, servizi di alloggio e ristorazione, traporti, attività artistiche, intrattenimento e divertimento. E tutto ciò che ci gira intorno. La pandemia ha dato il colpo di grazia ad interi settori produttivi, anche in provincia di Ragusa che, negli anni scorsi pre-pandemia, ha fatto registrare numeri ragguardevoli circa la crescita di questi settori. E’ quello che viene definito il terziario di mercato.

E’ quanto evidenzia Confcommercio provinciale Ragusa. Per la prima volta, dopo venticinque anni di crescita ininterrotta, si riduce, anche in provincia di Ragusa, come rileva il centro studi della confederazione nazionale, la quota di valore aggiunto di questo comparto (-9,6% rispetto al 2019) al cui interno i settori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti arrivano a perdere complessivamente il 13,2%; i maggiori cali nella filiera turistica (-40,1% per i servizi di alloggio e ristorazione), seguita dal settore delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (-27%) e dai trasporti (-17,1%); ma gli effetti della pandemia hanno “impattato” in maniera consistente anche sui consumi con parecchi milioni di euro di spesa persa di cui l’83% in soli quattro macro-settori: abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura, alberghi e pubblici esercizi. Cifre che si traducono in una perdita di un paio di centinaia di occupati. Almeno finora. Perché il rischio è che, perdurando questa situazione, il bilancio della perdita di occasioni di lavoro diventi molto più pesante.

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