COMISO. SCOPERTA BANDA DI RUMENI E RECUPERATA REFURTIVA

Un gruppo di undici cittadini rumeni, sei maggiorenni e cinque minorenni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Comiso. Da diversi mesi, fino a ieri, 12 ottobre, avevano fatto piazza pulita nelle strutture pubbliche scolastiche e nelle attività commerciali della città. I delinquenti, ritenuti responsabili a vario titolo dei furti di materiale informatico, elettronico e di cancelleria consumati in tempi diversi nei confronti di 3 istituti scolastici di Comiso (Scuole medie statali “Pirandello” e “Verga”, Scuola materna “Senia”) e di due attività commerciali site nel Comune kasmeneo (una rivendita di frutta secca ed una videoteca), grazie alla immediata e tempestiva attività info-investigativa condotta dai Carabinieri di Comiso, adesso hanno un nome ed un cognome. Alcuni dei rei erano proprio gli studenti delle stesse scuole derubate. Nello specifico il materiale dopo essere stato sottratto veniva smontato, assemblato e venduto ad altri soggetti, in maniera tale da far perdere le tracce della provenienza illecita, circostanza che denota una particolare attitudine dei membri del gruppo nel settore informatico.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari, effettuate dai militari operanti, sono stati recuperati complessivamente otto computers (unità di sistema), un p.c. portatile,  sette  monitors, una tastiera e tre hard disk. Una parte della refurtiva sottoposta a sequestro, riconosciuta e riconsegnata ai legittimi proprietari, fa parte di un progetto, PON Sicilia, ed è stata acquistata con contributi regionali. 

L’operazione di recupero della refurtiva e di identificazione dei rei è stata condotta a meno di 10 giorni dalla trattazione della problematica dei furti nelle strutture pubbliche di Comiso al Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica tenutosi ad inizio ottobre, ed a cui avevano preso parte anche alcuni Sindaci della provincia iblea. Le disposizioni di rafforzo di controllo del territorio di S.E. il Prefetto di Ragusa costituiscono il “leit motiv” dell’azione delle pattuglie della Compagnia di Vittoria, che in poco tempo hanno dato una risposta concreta ed immediata alla crescente preoccupazione della popolazione comisana.

Le indagini proseguono per verificare se gli stessi si siano resi responsabili di altri furti ai danni anche di private abitazioni o altre attività commerciali, tenuto conto che una parte della refurtiva recuperata non ha ancora trovato un legittimo proprietario.

Tutti i soggetti dovranno rispondere a vario titolo del reato di ricettazione e di furto aggravato dalla violenza sulle cose nonché commessa su ben pubblici.

 

 

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