Comiso, non ci sarà la refezione scolastica per le prime classi della primaria. Protesta dei genitori

La refezione scolastica a Comiso non sarà garantita ai bambini delle prime classi della scuola primaria. La decisione è stata assunta perché nelle nuove cucine comunali, da poco ristrutturate, non ci sarebbe spazio sufficiente per preparare 1400 pasti per altrettanto bambini.

Sono questi i numeri della refezione scolastica a Comiso che, negli ultimi anni, ha avuto un aumento esponenziale. Dapprima garantita solo per i bambini della scuola dell’infanzia, si è via via estesa alle classi del tempo pieno della scuola media Pirandello e alle classi della scuola primaria che, in due plessi scolastici su quattro, ha avviato il tempo prolungato.

I numeri però diventano sempre più alti e ben superiori alla capienza reale delle cucine comunali. I cuochi addirittura sarebbero stati costretti a rimodulare la preparazione dei pasti su due turni. Per questo, il 29 dicembre scorso, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Giusi Cubisino, insieme al dirigente dell’Area 2 (Pubblica Istruzione e Servizi sociali) Fabio Melilli, hanno scritto alle dirigenti scolastiche di Comiso per informare del fatto che, per il prossimo anno, il servizio mensa non sarebbe stato garantito ai bambini del primo anno della scuola primaria, confermandolo invece per tutti gli altri.

L’assessore Cubisino: “le cucine comunali non ce la fanno. Abbiamo informato le scuole a dicembre”

La notizia, pur se vecchia di otto mesi, si è diffusa in città solo ora e molti genitori hanno protestato vivacemente. “Abbiamo inviato la lettere ai dirigenti scolastici a dicembre – spiega l’assessore Giusi Cubisino – affinché, come hanno fatto senza dubbio, al momento della presentazione dell’offerta formativa dei loro istituti e nell’atto di acquisizione delle nuove iscrizioni potessero con chiarezza informare i genitori che la scelta del tempo prolungato avrebbe comportato modalità alternative di fornitura del pasto (da quello cosiddetto domestico ad un’eventuale catering esterno)”.

Ma nonostante i genitori fossero stati informati per tempo e già all’atto dell’iscrizione a scuola dei loro figli, la protesta è esplosa solo ora, alla vigilia dell’avvio dell’anno scolastico.

Il consigliere Liuzzo: “Problemi di natura economica? Il comune chiarisca”

Salvo Liuzzo, consigliere comunale di “Coraggio Comiso”, ha chiesto spiegazioni al comune. “Sono stato contattato da numerosi genitori imbufaliti per questa decisione assunta dall’amministrazione comunale – afferma Liuzzo – a quanto pare, tutto ciò è da imputarsi a una serie di problematiche di carattere economico dell’ente municipale. Se ciò dovesse risultare fondato, si tratterebbe dell’ennesima debacle di questa amministrazione su un argomento rispetto a cui scontiamo già ritardi atavici e a nulla sarebbe valsa l’azione di ristrutturazione della mensa nei locali attigui all’aeroporto quando, poi, ci scontriamo con problematiche del genere. È opportuno, dunque, che la giunta valuti se davvero non si può intervenire in altri modi e chiarisca alla città il perché di tale decisione che sembra fuori da ogni logica. Una decisione che, a prescindere da tutto, è certamente penalizzante per quelle famiglie formate da genitori che lavorano per l’intera giornata e la cui aspettativa, in proposito, era sicuramente un’altra”.

Pare che alcune famiglie abbiano chiesto la possibilità del catering esterno, ma ogni pasto avrebbe un costo di 7 euro, assolutamente superiore alla possibilità economica di alcune famiglie.

“Smentisco categoricamente che si tratti di problemi di tipo finanziario – risponde Giusi Cubisino – ed è strano che alcuni dicano di aver appreso solo ora la notizia. Abbiamo dimostrato con date e dati di avere invece operato con schiettezza e precisione nelle comunicazioni ufficiose ed ufficiali e, soprattutto, nel pieno rispetto dei lavoratori del centro cottura comunale, che meritano per professionalità e senso del dovere ogni plauso da parte di tutti”.

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