CI SONO DUE DECRETI ED UN ATTO AMMINISTRATIVO

Pippo Digiacomo (nella foto), fa chiarezza sui decreti interministeriali necessari per l’apertura dell’aeroporto di Comiso

Secondo il deputato regionale i decreti sono due ed infine c’è un atto amministrativo non parlamentare che andrà firmato da tutti gli enti coinvolti nell’apertura della struttura.

Il primo decreto, che è quello che ha visto la firma dei tre ministri, Matteoli, La Russa e Tremonti, riguarda il passaggio del sedime e la riconversione definitiva da aeroporto militare, ad aeroporto civile e deve restare in pubblicazione per sei mesi. Il secondo, definisce l’impegno delle somme per il personale di terra impegnato nella struttura.

“Questo è il decreto più importante tra i due – ha spiegato Digiacomo – ed il primo firmatario dovrebbe essere il ministro dell’economia Tremonti, mentre invece, è stato ancora firmato solo dal ministro Matteoli. Vero è – ha continuato Digiacomo – che la mozione presentata dall’onorevole Nino Minardo, prevedeva un finanziamento triennale di circa 10 milioni di euro, ma queste somme sono destinate all’acquisto di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia”.

Resta quindi il terzo atto  che prevede solo la firma del direttore generale e degli enti attori nella struttura: VV.FF, Polizia aeroportuale, Guardia di finanza, servizi di pronto soccorso, ecc ecc.

“Contrariamente a quanto dichiarato da Alfano – ancora Digiacomo – che reputa questo documento meno urgente rispetto agli altri, è bene che si sappia che questo atto è quello che sancisce ufficialmente l’apertura al traffico merci e passeggeri. Senza questo, le compagnie di volo non hanno una data certa sull’attivazione della struttura e quindi non possono redigere un business plan di rientro delle somme da investire eventualmente a Comiso”.

Un fiume in piena Digiacomo, che affonda: “E non è finita qui. Dopo tutte queste procedure, o prima se vogliamo, ci sono tutte le procedure di competenza della So.A.Co: il bando di evidenza pubblica europea, per la gestione dei carburanti. La realizzazione delle cisterne dei carburanti, a carico della ditta che vincerà l’appalto. L’acquisizione delle rotte aeree dall’aeronautica militare, i bandi per la gestione del centro di ristorazione, i bando e l’assunzione del personale addetto alla struttura. Ma se Alfano continua a dichiarare che l’aeroporto aprirà nel giugno 2011, sarà vero” ! (l.i.)

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