CHIUSURA PER LAVORI DELL’AEROPORTO DI CATANIA. PER IL DIRETTORE FUSCO COMISO NON SAREBBE L’ALTERNATIVA

L’on. Pippo Digiacomo interviene in merito alla vicenda della prossima chiusura per lavori dell’aeroporto Fontanarossa di Catania: “Leggo con mia grande sorpresa che il direttore dell’aeroporto di Catania Enzo Fusco, che conosco personalmente e stimo, ha dichiarato che a causa dei lavori  prossimi venturi, lo scalo etneo chiuderà e le attività di volo non potranno probabilmente essere trasferite a Comiso perché  la società di gestione non avrebbe approntato il piano industriale. Pertanto,le opzioni sono Sigonella, Palermo, Reggio Calabria, etc… Forse nessuno ha informato ENAC che il gestore di Catania è lo stesso di Comiso e forse nessuno ha informato il dottor Fusco che a pochi metri di distanza dal suo ufficio c’è quello dell’ing. Mancini, presidente sia di SAC che di Intersac che è il socio privato di Comiso. Quindi basterebbe andare”in fondo a destra” e dire a Mancini: siccome porteremo disagio a milioni di cittadini siciliani, possiamo andare a Comiso che è un aeroporto nuovo, confortevole, tecnologicamente avanzato, che come Enac abbiamo seguito in  tutte le fasi, dalla progettazione , ai lavori, al collaudo (facendoci pagare) e che è scandalosamente chiuso? Anzi, questi pochi metri  da un ufficio all’altro non c’era bisogno di farli, giacché erano in conferenza stampa insieme. Invece c’è una sorta di gara tra Enac ed Enav a chi infonde più sconforto e confusione, a chi riesce ad assestare i colpi più vigorosi alla speranza di vedere presto aperto lo scalo comisano: ma come non si vergognano enti statali che sono stati creati per snellire le procedure aeroportuali e che, al contrario, si segnalano per atteggiamenti ostruzionistici se non vessatori, oltre che per altri inquietanti aspetti sui quali, come tutti sanno, sta indagando la magistratura e non solo quella contabile?  Come non si vergognano questi burosauri che  sono leoni a Comiso e pecore servili e sottomesse a Roma, pronte a scodinzolare col potente di turno?

Costi quel che costi,  di ciò e altro ancora, dell’immenso marciume che si annida nelle pieghe del burocraticume italiano, a partire dalla bozza di convenzione Enav,  quella dove senza il minimo di trasparenza contabile chiedono 2,6 milioni di euro l’anno per garantire i servizi di assistenza al volo per un aeroporto  per il  quale l’ente si erano impegnati a rendere il servizio gratis, con dovizia di particolari e prove, parlerò al ministro Passera nel nostro incontro prossimo venturo”.

 

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