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Chiedono superbonus a Ragusa e Siracusa senza autorizzazioni, Gdf sequestra resort di 13 milioni
03 Mag 2024 15:40
La Guardia di Finanza di Siracusa ha scoperto un’articolata truffa che ha portato al sequestro preventivo di circa 13 milioni di euro di beni immobili e crediti fiscali fittizi relativi al Superbonus 110%. Le indagini sono state condotte dalla Procura della Repubblica locale e hanno portato all’identificazione di una coppia di coniugi coinvolti in questa truffa.
LA VICENDA
I coniugi avevano acquistato due fabbricati in stato di abbandono e terreni agricoli, avviando poi lavori di ristrutturazione edilizia per trasformarli in strutture residenziali e turistico-ricettive nella zona di Noto. Successivamente, hanno presentato richieste per il beneficio fiscale del Superbonus 110%, ottenendo crediti fiscali pari al 110% dei costi sostenuti per i lavori.
Tuttavia, è emerso che i coniugi avevano frazionato i fabbricati in modo fraudolento, creando un gran numero di unità immobiliari aggiuntive al fine di ottenere un beneficio fiscale maggiore. Questo frazionamento è stato effettuato con l’aiuto di professionisti compiacenti e non ha rispettato le norme che regolano il Superbonus 110%.
Inoltre, è emerso che i coniugi avevano pubblicizzato sui portali delle agenzie immobiliari e su alcune piattaforme social la reale natura del frazionamento, che era finalizzato alla creazione di un lussuoso Resort Wellness & Spa anziché alla costituzione di un condominio. Subito dopo la stipula del rogito veniva registrata all’anagrafe tributaria la costituzione di due condomìni con sede nella provincia di Siracusa e Ragusa, di cui una signora (la moglie) risultava essere rappresentante; dopo aver ottenuto le prescritte autorizzazioni locali, venivano avviati i lavori di ristrutturazione edilizia, con demolizione e ricostruzione degli immobili al fine di trasformarli in strutture residenziali e turistico-ricettive.
Di conseguenza, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro preventivo del complesso immobiliare e dei crediti fiscali, del valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. I responsabili sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
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