Chiaramonte Gulfi verso il dissesto finanziario. Il comune ha debiti per 8.761.184 euro 

Il comune di Chiaramonte Gulfi si avvia verso il dissesto finanziario. La giunta comunale ha approvato la delibera numero 104 del 5 settembre 2023 che contiene una completa analisi della situazione finanziaria dell’ente. Al termine, il comune ha accertato l’esistenza di debiti per 8.761.184,47 euro. Impossibili da sanare in tempi brevi e all’interno di un piano di riequilibrio. Da qui, la decisione, inevitabile, di andare verso la procedura di dissesto. La proposta approderà ora in consiglio comunale e toccherà ai 12 consiglieri approvare la proposta della giunta. Se così sarà, gli atti saranno trasmessi al Ministero dell’Interno (Dipartimento Finanza Locale) competente per i controlli delle situazioni finanziarie degli enti locali. Verranno nominati tre commissari che si incaricheranno della gestione finanziaria dell’ente per 5 anni, avviando tutte le procedure che dovranno consentire di sanare i debiti pregressi. 

Si innalzeranno le tariffe dei servizi comunali, si avvierà la vendita degli immobili di proprietà comunale.

Il sindaco Cutello ha spiegato in un comizio le cause del dissesto finanziario

Il sindaco Mario Cutello ha spiegato alla città e ai cittadini la situazione attuale. Insieme al presidente del consiglio comunale Giovanni Noto ha snocciolato i numeri della situazione attuale. 

Il comune aveva incardinato, il 16 giugno scorso, la procedura per l’avvio del piano di riequilibrio finanziario. Entro il 16 settembre, gli uffici avrebbero dovuto verificare la sostenibilità di un piano di riequilibrio da presentare poi al Ministero per l’approvazione. 

Le settimane estive sono trascorse nell’attenta opera di analisi e i risultati sono stati purtroppo negativi.

Il sindaco ha ringraziato la dirigente del settore finanziario Samantha Agosta, il consulente generale Gaetano vasta, i legali e soprattutto i dipendenti degli uffici finanziario che nell’ultimo anno hanno lavorato senza soste per la verifica delle casse comunali e della situazione finanziaria.

Cutello ha snocciolato i numeri: negli anni passati, il comune non ha ottemperato a molte delle norme previste dal varo, fin dal 2015, del nuovo “bilancio armonizzato”. Il comune non aveva previsto le somme per il fondo crediti di dubbia esigibilità, il fondo rischi contenziosi, il fondo pluriennale vincolato.

Nessuno stanziamento per i contenziosi. La nuova giunta ne ha stanziati dapprima 850.000, portandolo nel 2022 a 1.154.000 euro. “C’erano numerosi contenziosi – ha detto Cutello – ma non avevamo messo da parte i soldi che servivano per pagare quanto previsto dalle sentenze. Noi insediati nel 2022, abbiamo approvato il rendiconto 2021 e abbiamo messo nel fondo contenziosi 850.000 euro, perché se arriva la sentenza dobbiamo pagare”.

Il ‘Fondo crediti di dubbia esigibilità’ avrebbe dovuto avere una capienza di 3900.000 euro. Non c’era nulla. 

C’erano poi 3.890.000 euro di debiti fuori bilancio (vantati da ben 86 creditori dell’ente) e un’anticipazione di cassa di due milioni con la banca che svolge il servizio di tesoreria, mai rientrata. 

Il comune ha tentato la strada del piano di riequilibrio. Il primo passo era il pagamento dei debiti nei confronti degli 86 creditori, alcuni dei quali – come il Libero consorzio di Ragusa, l’Enel e la Pegaso –  vantano crediti ingenti. Ha avviato una trattativa riuscendo ad ottenere uno sconto del 30 per cento, cioè 1.384.000 su un totale di 3.890.000 euro. L’ente però avrebbe dovuto pagare 1.384.000 euro entro dicembre 2023 e 844.000 entro dicembre 2024. Il comune non è nelle condizioni di farlo. Inevitabile quindi il ricorso al dissesto finanziario.

Cutello ha poi snocciolato altri elementi che hanno determinato, nel tempo, lo squilibrio dei conti dell’ente. Il centro commerciale del Villaggio Gulfi è sempre stato concesso a titolo gratuito. Ora è stato varato un bando – che scadrà a breve – e l’ente incasserà ogni anno quasi 80.000 euro come canone di locazione. 

Per la caserma dei carabinieri il comune incassa dalla Prefettura un canone di appena 2500 euro. Di contro ha affittato dei locali per l’alloggio del comandante di stazione per 5.500 euro. Si porrà mano all’adeguamento dei locali, in cui si realizzerà anche l’alloggio per il maresciallo e si realizzerà un impianto fotovoltaico per risparmiare sui costi energetici. 

La mensa comunale sarà gestita in house con un risparmio notevole rispetto ai costi attuali, mentre l’asilo nido è stato affidato all’esterno e le famiglie per pagare la retta potranno attingere al bonus asilo nido varato dal governo. Si adegueranno anche i servizi cimiteriali e le tariffe, si adeguerà anche il trasporto scolastico. Chiaramonte Gulfi, che ha un territorio molto vasto e numerose contrade, ha in dotazione sei pulmini scolastici, molti più dei comuni vicini: Comiso, con 30.000 abitanti, ne ha quattro, Acate e Santa Croce, comuni con popolazione appena superiore a Chiaramonte, ne hanno solo uno, Ragusa, con 75.000 abitanti, ne vanta 15. 

Il comune doveva ricevere 460.000 euro dalla società Terna per le opere di compensazione per la realizzazione della centrale elettrica di contrada Dicchiara. Ne ha incassati subito 230.000. Non può accedere alla seconda tranche perchè non è mai stata fatta la rendicontazione. La prima parte dei soldi è stata destinata ad una strada di contrada Sperlinga, all’adeguamento della Sala Sciascia per farne un teatro e alla realizzazione dei mosaici dei santi. 

Altro dato: il comune non ha investito sulla progettazione e al momento del suo insediamento il sindaco non ha trovato nessun progetto avviato per potere accedere ai fondi Pnrr. “Una nuova scuola al Villaggio Gulfi sarebbe stata necessaria – spiega – così come l’adeguamento delle scuole attuali”

Con il dissesto i cittadini subiranno un aumento delle tasse. L’aumento però – secondo Cutello – sarà contenuto. L’Imu passerà dallo 0,96 al tetto massimo dell’1,06 per cento, con un introito per il comune di 250.000 euro, tari e canone idrico rimarranno invariati. Le conseguenze maggiori saranno per l’ente che non potrà più assumere dei dirigenti con la formula ex articolo 110 (attualmente in servizio un dirigente per il settore tecnico) e si troverà con un esubero di 12 – 13 persone nella pianta organica, poiché con il dissesto si può prevedere solo un impiegato comunale ogni 169 abitanti. Alcuni dipendenti potrebbero andare in mobilità, ma Cutello ha assicurato che si farà di tutto per evitarlo.

Inoltre si avvierà la vendita di alcuni immobili per fare cassa: per primo l’ex albergo la Pineta, il mercato ortofrutticolo di Roccazzo (mai entrato in funzione), i lotti della zona artigianale.

Mario Cutello ha dichiarato che informerà la procura della Repubblica perché a suo avviso, ci sono pesanti responsabilità che riguardano la gestione precedente e in particolare l’ultima amministrazione in carica. “Ci sono dei filmati con le dichiarazioni dell’assessore Gianvito Messina che assicurava che la situazione finanziaria dell’ente era regolare e che i conti erano a posto. Quando si fanno queste affermazioni bisogna assumersi le proprie responsabilità. Ci sono 86 debiti fuori bilancio da pagare. Ma tra questi non c’è nessun cantante, nessuno spettacolo. Quelli venivano pagati subito. Chi ancora attende di avere i pagamenti sono le imprese che hanno fornito i servizi e che hanno difficoltà proprio a causa dei mancati introiti”. 

Tutta la situazione finanziaria del comune è al vaglio della Corte dei conti. Cutello trasmetterà tutta la documentazione anche alla Procura della Repubblica. “Io ho voluto informare i miei cittadini di tutto. La delibera che propone la dichiarazione di dissesto contiene tutte le motivazioni. È giusto che ciascuno sappia come stanno le cose. A noi ora tocca lavorare per ridare un futuro a Chiaramonte. Siamo stati eletti per questo e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Dobbiamo ridurre i costi su più fronti. Quest’anno il fondo destinato agli spettacoli che era di 287.000 euro è diventato zero. Non abbiamo speso un euro per gli spettacoli, abbiamo fatto tutto con contributi esterni. Questa sarà la nostra amministrazione: oculata e orientata al risanamento dell’ente. Vogliamo ridare un futuro alla nostra città”.

La minoranza contesta il sindaco: “Cinismo e freddezza. Il dissesto può essere evitato”

Il gruppo di minoranza in consiglio comunale però è contrario al dissesto. E annuncia che farà sentire la propria voce sia in consiglio, sia nella città. Gaetano Iacono, Simona Riggio, Jessica Stracquadaini e Samuele Cultrera parlano di “cinismo, freddezza e distacco di un sindaco che sembra non avere minimamente a cuore il futuro dei suoi concittadini che avranno le tasse alle stelle e servizi sempre più scadenti, dei dipendenti comunali che avranno lo stipendio a rischio e che sono stati invitati ad andare altrove, dei giovani che avranno un futuro sempre più difficile”.

I quattro consiglieri di opposizione parlano di “mancanza di una progettualità per evitare proprio il crack finanziario”. Inoltre, il primo cittadino prima di passare dal consiglio “ha organizzato questo comizio per cercare di rovesciare le responsabilità sugli altri e solleticando solo la pancia della gente”. Gaetano Iacono e gli altri tre consiglieri aggiungono: “Il sindaco Cutello è un uomo che distrugge e divide: non ha fatto nulla e alle nostre richieste di avere un quadro completo dei debiti fuori bilancio non ha mai risposto. Adesso attendiamo il doveroso passaggio in consiglio comunale per studiare le carte e i conti e per illustrare ai chiaramontani tutta la situazione, lontani dalla demagogia di chi ha portato la città al disastro e al dissesto. Sbugiarderemo questa amministrazione rivelando le tante inesattezze ripetute anche durante il comizio”.

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