CHE FINE HA FATTO IL RECUPERO DELL’EX CONVENTO DI S. MARIA DEL GESU’?

 

“Una ferita che continua ad essere aperta nel cuore di Ragusa. Un cantiere avviato, poi interrotto, poi riavviato, poi di nuovo sospeso e mai completato. Un lavoro sicuramente complesso ma di cui si sono perse le tracce, tante e talmente complesse sono risultate, nel corso degli anni, le procedure. Il risultato, al momento, dopo che l’attività di recupero e riqualificazione è stata avviata non ci ricordiamo ormai neppure da quanto tempo, è che il sito è e continua ad essere un monito alla burocrazia della nostra Regione. Per la serie, molte belle intenzioni ma poca sostanza. Anzi, in questo caso, nulla”. E’ la denuncia che arriva dal commissario cittadino de “La Destra”, Giuseppe Dipasquale, dopo avere preso atto, in queste ultime ore, dello stato di degrado in cui versa la zona esterna dell’ex convento di Santa Maria del Gesù dove, secondo i programmi della Regione, che ha finanziato una parte delle opere, e i coincidenti progetti del Comune, dovrebbe trovare sistemazione il museo archeologico ibleo, o, almeno, una parte della struttura che al momento è ospitata in via Natalelli, proprio sotto il ponte di via Roma. “Osservare dalla panoramica – afferma Dipasquale – che il sito è rimasto un ibrido, tra chi pensava un tempo che dovesse essere adornato su una parte del prospetto con mattoni rossi, come in effetti è accaduto, e chi invece immaginava una sorte differente, più sobria e lineare, in accordo con i contesti architettonici pre-esistenti, stringe davvero il cuore. Ci sono segnali di un cantiere di lavoro sospeso da chissà quanto tempo, c’è l’erbaccia che cresce senza un attimo di tregua non riservando assolutamente scampo alle aree libere, c’è, soprattutto, un senso di desolazione che ci fa comprendere come questa mega struttura, di cui si parla da quasi un decennio, rischia, purtroppo, di entrare di diritto nel novero delle opere pubbliche incomplete. E sarebbe davvero un peccato perché le potenzialità, se il progetto sarà completato, risultano parecchie e consentiranno, tra l’altro, di creare sistema con gli altri monumenti esistenti nel quartiere barocco di Ibla, fornendo ai turisti, nel momento stesso in cui venisse aperto un museo, una occasione di intrattenimento culturale non da poco, in quanto permetterebbe di conoscere in maniera approfondita le radici della nostra storia”. Dipasquale si rivolge, quindi, all’Amministrazione comunale. “Sarebbe opportuno che il sindaco Piccitto, o chi per lui – prosegue il commissario de “La Destra” – si preoccupasse di capire come stanno le cose per agire, eventualmente, sul solco di procedure già attivate oppure, se il caso, attivarne di nuove. L’obiettivo della riqualificazione e del recupero dell’esistente potrebbe rappresentare una delle pietre miliari di questa Amministrazione. A patto che si verifichino, non dico di seguirli, i suggerimenti. Basta fare due passi per la città per rendersi conto di quale e quante situazioni meritano di essere sbrogliate e risolte”.

 

 

 

                                                          

 

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