Che cos’è un saturimetro e perché dovreste pensare di acquistarne uno

Di saturimetri e saturazione si è cominciato a parlare solamente nell’ultimo anno, eppure, inconsapevolmente, è un qualcosa con cui abbiamo già una certa dimestichezza. Basta aver visto un qualsiasi medical drama, infatti, per essere stati a contatto con un certo numero di saturimetri e sapere più o meno di cosa si tratta. Oggi, però, abbiamo voluto prendere qualche informazione in più e condividere con voi tutto ciò che abbiamo scoperto su questi prodotti, sul loro uso e sulla loro utilità. Per capire se sia il caso di acquistarne uno (spoiler: la risposta è affermativa). Se anche voi siete curiosi di conoscere meglio questo dispositivo, allora non vi resta che mettervi comodi e leggere!

Che cos’è la misurazione della saturazione del sangue

Il controllo della saturazione del sangue è un test medico non invasivo e non doloroso, che misura – lo dice persino il nome – il livello di ossigeno nel sangue. Il suo scopo è quello di rilevare, ad esempio, se con la circolazione viene apportato sufficiente ossigeno anche alle aree del corpo più lontane dal cuore come i piedi e le mani (o, per fare un esempio gambe e braccia).

Questo test viene effettuato con il saturimetro, un piccolo dispositivo a clip che, di solito, si applica sulle dita, anche se lo si può mettere su altre aree del corpo, come ad esempio i lobi delle orecchie. Ne esistono di svariate tipologie, dal saturimetro professionale utilizzato negli ospedali, fino a modelli più semplici che possono essere acquistati sul web a un prezzo modico.

A cosa serve il saturimetro e come funziona

Lo abbiamo appena detto, o quasi: a misurare il livello di ossigeno nel sangue. Ma all’atto pratico, perché questa misurazione? Ebbene, ci sono diverse patologie che sono connesse proprio con l’ossigenazione sanguigna. Non solo il covid, ma anche l’ostruzione cronica dei polmoni, il cancro, la polmonite e malattie cardiache congenite o meno, ad esempio l’infarto. Oppure patologie relativamente meno preoccupanti come l’asma e l’anemia. Inoltre, questa misurazione è utile per verificare se un soggetto ospedalizzato ha bisogno della ventilazione meccanica, o se una cura – inclusa la stessa ossigenoterapia – sta avendo effetto. Inoltre, si tratta di una rilevazione essenziale per quei soggetti che soffrono di apnee notturne smettendo pertanto di respirare durante il sonno.

Si tratta, dunque, di un dispositivo utile a moltissimi scopi, e che vale quindi sempre la pena avere in casa, anche in ragione del fatto che è facile da usare e il test può essere fatto facilmente da chiunque. La misurazione, materialmente, viene effettuata grazie a piccoli lampi di luce che, passando attraverso il sangue contenuto nelle dita o nelle orecchie, ne valutano il livello di ossigenazione in base a quanta luce viene assorbita. Inoltre, viene misurato il battito cardiaco insieme all’ossigenazione. Si tratta di un procedimento rapido e indolore, che richiede al massimo di eliminare lo smalto dalle unghie. A seconda del modello, poi, la misurazione può anche essere costante (questo si usa, ad esempio, nel caso di pazienti ospedalizzati).

Come leggere i dati che emergono dalla rilevazione della saturazione?

Cominciamo subito col dire che, sebbene abbiamo detto che ci si può procurare un saturimetro sul web per pochi euro, vale sempre la pena acquistarne uno di tipo professionale, in quanto ne va dell’accuratezza della misurazione. Peraltro, acquistare un saturimetro professionale non richiede una grossa spesa né ricerche in negozi specializzati: il suo prezzo è alla portata di tutti, e lo si trova ormai in ogni farmacia.

Già, ma una volta effettuato il test, come leggere i risultati? Ve lo diciamo noi. Il livello di ossigenazione minimo per la salute di tutte le cellule del nostro corpo è dell’89%, ma in realtà la saturazione considerata normale si aggira intorno al 95%, mentre già una saturazione del 92% viene letta come indicativa di una difficoltà a ossigenare adeguatamente le cellule. Al di sotto dell’89%, invece, specie se la lettura viene ripetuta per alcune ore e il risultato non cambia, è opportuno avvisare il proprio medico.

Insomma: saturimetro sì o no?

Assolutamente sì. Pratico, economico, facile da usare e da reperire, ci restituisce dati utili per verificare il nostro stato di salute – come abbiamo detto, non solo l’ossigenazione del sangue, ma le pulsazioni al minuto – con riferimento a diverse patologie. Insomma, ci sono ottime ragioni per avere un saturimetro in casa, e nessuna per non averlo. L’unica raccomandazione è di acquistare un modello di buona qualità, così da essere certi che il risultato corrisponda effettivamente al vero.

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