Che cosa accade dal 18 maggio? Ecco tutto ciò che c’è da sapere

È stato un parto sofferto ma, alla fine, Governo e Regioni hanno dato alla luce un accordo sulla ripresa delle attività commerciali e sull’allentamento delle restrizioni da lunedì 18 maggio. È prevista la riapertura di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e stabilimenti balneari, ma anche l’addio all’autocertificazione per spostarsi all’interno della regione di residenza o la possibilità di raggiungere le seconde case (sempre all’interno della regione).

Resterà in vigore l’obbligo di utilizzare le mascherine nei luoghi chiusi oppure all’esterno quando non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Ma cosa accadrà di preciso? A spiegare bene la situazione, il presidente della ConfCommercio provinciale, Gianluca Manenti.

Negozi Saranno tenuti a rispettare e a far rispettare le distanze di sicurezza tra il personale ed i clienti. Potranno riaprire solo se garantiscono la pulizia e l’igiene ambientale del locale almeno due volte al giorno, l’areazione naturale ed il ricambio d’aria. Dovranno mettere a disposizione disinfettanti per le mani, specialmente accanto alle tastiere, alle casse con schermi touch e ai Pos per i pagamenti elettronici. Saranno obbligatorie le mascherine, mentre i guanti usa e getta restano raccomandati, in particolare per l’acquisto di generi alimentari e di bevande. Verrà consentito il prolungamento degli orari per scaglionare meglio gli accessi. Nei locali la cui superficie lo consenta, ci dovranno essere dei percorsi di entrata e di uscita diversificati, altrimenti, nei negozi di piccole dimensioni, sarà necessario consentire l’accesso ad un cliente per volta. Precauzioni particolari, da un punto di vista igienico, dovranno essere adottate nei camerini dei negozi di abbigliamento.

Centri commerciali. Andranno ridotti drasticamente i posti nei parcheggi per evitare assembramenti. Gli ascensori di dimensioni ridotte saranno disponibili solo per i clienti disabili. Sulle panchine verranno applicati degli adesivi per indicare l’obbligo di mantenere le distanze. All’ingresso dei negozi di abbigliamento, scarpe, profumeria e altri articoli ci sarà il salvacoda e si dovrà prendere il numero. I mercati dovranno essere recintati e il numero dei banchi sarà ridotto.

Bar e ristoranti. Ingressi contingentati in base alle dimensioni dei locali: l’eventuale fila di chi vorrà aspettare per entrare andrà fatta mantenendo le distanze ed indossando la mascherina. Nei bar, sarà possibile la consumazione al banco se viene mantenuta una distanza interpersonale di almeno un metro. Nei ristoranti sarà necessario mantenere la distanza di un metro tra un tavolo e l’altro. Obbligo per i camerieri di utilizzare guanti e mascherina. Niente più buffet e menù di carta.

Parrucchieri ed estetisti. Potranno lavorare soltanto su prenotazione e tenere l’attività aperta anche di domenica o di lunedì, giorno della loro abituale chiusura. L’appuntamento permetterà di evitare la sovrapposizione dei clienti e consentirà l’obbligatoria sanificazione dei locali e degli strumenti di lavoro. Tra le varie postazioni ci dovranno essere almeno due metri di distanza. Anche i centri estetici potranno essere aperti di domenica e di lunedì. Durante i trattamenti, i pannelli della cabina dovranno restare chiusi. Per la pulizia del viso, sono sconsigliati i trattamenti con il vapore a meno che non vengano effettuati “solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione”.

Stabilimenti balneari nelle spiagge.   Qui, infatti, si attendono ulteriori indicazioni da parte di Regioni e Comuni. Le regole generali impongono un distanziamento tra gli ombrelloni di almeno 3,5 metri in orizzontale, mentre tra i lettini bisognerà rispettare uno spazio di 1,5 metri. Restano vietati l’uso delle piscine, i giochi, le feste e le attività sportive che comportino degli assembramenti. Nelle spiagge libere, verranno limitati i posti nei parcheggi, potrà esserci il numero chiuso e le postazioni saranno delimitate con appositi nastri.

Funzioni religiose.

Gli accessi saranno contingentati, e saranno obbligatori l’uso delle mascherine obbligatorie, il rispetto delle distanze, la distribuzione della comunione con guanti monouso, la disinfezione degli ambienti e il divieto di ingresso a chi ha una temperatura pari o superiore ai 37,5 gradi.

Spostamenti.  Ci si potrà muovere all’interno della regione e si potrà dire addio all’autocertificazione. Il modulo resta obbligatorio solo per sconfinare da una regione all’altra, possibilità che viene concessa solo per i soliti motivi: lavoro, salute, necessità e urgenza. Con ogni probabilità, questa limitazione verrà meno dal 3 giugno, cioè dopo la Festa della Repubblica. Si potrà incontrare gli amici, senza un limite sul numero di persone, ma con l’obbligo di mantenere le distanze e di evitare assembramenti. Sarà possibile andare nelle seconde case anche per soggiornare, ma solo a condizione che si trovino nella stessa regione rispetto alla prima abitazione, a meno che non ci sia un motivo di urgenza (un allagamento, ad esempio). In quest’ultimo caso, sarà necessario essere muniti di autocertificazione per giustificare lo spostamento.

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