CNA STABILIMENTI BALNEARI

Siracusa, 27 aprile 2017 – Soltanto posti in piedi ieri, giovedì 26 aprile, per la prima assemblea congiunta dei gestori di stabilimenti balneari organizzata dalla CNA di Ragusa e Siracusa nei locali del Mercato di Ispica.

Dopo i saluti del sindaco di Ispica Lucio Muraglie, è toccato ai “padroni di casa”, Giovanni Brancati e Giuseppe Santocono, rispettivamente segretario e presidente di CNA Ragusa, introdurre i lavori, segnalando come l’alta affluenza degli imprenditori sia un evidente sintomo dell’attenzione e dei problemi che la categoria avverte. La parte introduttiva dell’incontro si è chiusa poi con l’intervento di Gianpaolo Miceli, vicesegretario di CNA Siracusa che ha sottolineato ancora una volta il ruolo di aiuto e supporto che l’associazione può dare agli imprenditori sia nel risolvere i problemi di carattere generale sia per quelli più locali e specifici, tra i quali l’accesso al credito e il rapporto sempre difficile con burocrazia e istituzioni.

L’intervento del responsabile nazionale di CNA Stabilimenti Balneari, Cristiano Tomei, ha di fatto chiarito definitivamente il perché un recepimento “tout court” della famigerata direttiva Bolkestein sulle liberalizzazioni non sia applicabile in Italia, quanto meno al momento, ai balneatori: per prima cosa infatti tale direttiva vale quando la risorsa da dare in concessione è oggettivamente “scarsa”, cosa che non riguarda le spiagge in Italia. “Al netto d quelle destinate alla libera fruizione, sottoposte a vincoli e destinate ad area marina protetta – ha dichiarato Tomei – restano potenzialmente assegnabili oltre 30 mila concessioni, pari al 58% del totale, un numero che consentirebbe di evitare l’azzeramento di quelle attuali”.   

“Ma non è tutto – spiega ancora Tomei – al di là dei freddi numeri, i balneatori italiani rappresentano spesso imprese familiari storiche che da anni preservano e curano interi tratti di costa, sostituendosi anche alle istituzioni. Cancellando con un colpo di spugna queste tradizioni, si violerebbe il principio fiduciario che lega queste famiglie allo Stato e si rischierebbero migliaia di posti di lavoro, diretti e indiretti”.

Per questi motivi CNA ha già presentato una proposta di legge, attualmente in discussione in Commissione Finanze della Camera, che recepisce questi due principi, come accaduto ad esempio già nel Consiglio Regionale dell’Abruzzo e prossimamente in Liguria.

A seguito di questa riunione verranno nominati i portavoce provinciali di CNA Stabilimenti balneari a Ragusa e Siracusa che, pur mantenendo autonomia gestionale, continueranno a collaborare insieme per gli stessi obiettivi.

 

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