C’ERA UNA VOLTA LA VERTENZA STUDENTI PENDOLARI

Se questo è il modo di gestire un’emergenza, allora siamo fritti!

Dal mese di marzo del 2012 esiste un progetto di trasporto studenti pendolari via ferrovia che non è stato mai preso in considerazione seriamente dall’assessorato regionale alle infrastrutture e da Trenitalia, neppure quando l’implosione del servizio pubblico locale gestito dall’AST lo ha reso l’unica alternativa al caos. Dal 14 settembre quanto più volte annunciato si è palesato a tutti: quella degli studenti pendolari è una vera emergenza. I vari tentativi effettuati di trasferire i ragazzi di Vittoria e Comiso iscritti all’Istituto Alberghiero di Modica sono naufragati su una questione paradossale: il loro trasporto dalla stazione ferroviaria alla scuola. Nel corso di due incontri promossi dagli ultimi due Prefetti, Regione e AST si sono impegnati a risolvere questo problema. Il 23 novembre il responsabile dell’assessorato, su suggerimento della CUB Trasporti, ha chiaramente invitato il responsabile AST di Modica ad attivarsi per rendere disponibili un paio di autobus adibiti al trasporto di studenti a Modica da altri paesi, per il servizio navetta stazione-Alberghiero; si trattava di anticipare di pochi minuti quelle corse in maniera da utilizzare macchine e autisti successivamente per le navette. Il responsabile AST si è preso ben 23 giorni per impostare un servizio che si poteva organizzare in mezza giornata; ne sono passati ben oltre 40, e pare che la risposta giunta in Prefettura sia improntata a prendere ancora tempo: alla faccia dell’emergenza e alla faccia anche dell’impegno del sig. Prefetto che aveva preso a cuore la faccenda.

Ci sorprende come, tra i tanti condottieri che questa provincia conta in tema di emergenze (aeroporto, agricoltura, autostrada…) nessuno abbia avuto il tempo di occuparsi di questa emergenza, che si inserisce in un’altra grande vertenza di cui molti si vergognano di occuparsi, se non quando tirativi per i capelli dai ferrovieri di base: quella sullo smantellamento della nostra infrastruttura ferroviaria.

Adesso abbiamo i treni che viaggiano vuoti, gli autobus privati che trasportano gli studenti da Vittoria e Comiso a Modica (pur non potendolo fare), le famiglie che pagano di tasca loro anche questa ulteriore tassa sul “diritto” (sic!) allo studio; i pendolari dei piccoli comuni lasciati nel caos, mentre una diversa distribuzione e sinergia treno-bus avrebbe liberato autobus dell’AST per queste zone. Che aspettano i nuovi (e vecchi) eletti a Palermo ad occuparsi della questione, pressando l’assessorato alle infrastrutture perché imponga un normalissimo servizio navetta che trasporti gli studenti giunti in treno a Modica, fino alle scuole?

Infine: se Ragusa avesse la metropolitana di superficie (un promemoria per l’on. Dipasquale, assente all’ultima riunione della commissione provinciale sulla mobilità), gli studenti comisani frequentanti l’Istituto Tecnico Industriale e il Liceo Linguistico Psico-Pedagogico potrebbero scendere dal treno direttamente in via Paestum e andare a scuola a piedi: si tratta di un paio di pensiline da installare, ma la cosa sembra di una difficoltà insormontabile in una città immolata al Dio automobile, con ben tre mega parcheggi sotterranei. Quando la finiranno tutti di considerare un tabù la ferrovia?

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it