Catania, presunto caso di malasanità: muore dopo essere stato dimesso dal Pronto Soccorso

Dopo essere andato al Pronto Soccorso in preda a dolori addominali lancinanti ed una forte emorragia, lo avevano rimandato a casa, ma da lì a poche ore la situazione era precipitata. I familiari dell’uomo, assistiti dall’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale del CODACONS , nel maggio del 2018 avevano presentato un esposto-denuncia alla magistratura chiedendo di accertare le responsabilità del decesso del proprio caro, avvenuto al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Catania.

Questa la storia, in sintesi. L’uomo, a seguito di dolori addominali e di una forte emorragia, era giunto presso il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Catania, dove veniva soccorso con codice giallo per una rettorragia. Tuttavia, dopo diverse scariche di rettorragia anche durante la notte ed il giorno seguente, inspiegabilmente, veniva dimesso dal P.S. dell’Ospedale. Dopo essere rientrato a casa, solo qualche ora dopo essere stato dimesso dal Pronto Soccorso, l’uomo, che continuava ad avere forti dolori addominali e problemi respiratori, era costretto a fare rientro urgente al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Catania, dove veniva trasportato da un’ambulanza del 118. Giungeva in arresto respiratorio al P.S., con codice rosso, ma dopo alcune ore, e dopo disperati tentativi di rianimazione il settantottenne catanese spirava.

Adesso, per i consulenti della Procura si è trattato di un caso di malasanità. Infatti, nella consulenza medico-legale disposta dal Pubblico Ministero, si legge: “Trattandosi di un paziente anziano con insufficienza renale in trattamento dialitico, i Sanitari avrebbero dovuto continuare il monitoraggio delle condizioni cliniche e le idonee terapie che il caso richiedeva. Sarebbe stato necessario ripetere immediatamente gli esami e chiedere una consulenza ematologica per valutare la somministrazione di vitamina k per via endovenosa, complesso protrombinico, un antidoto specifico, liquidi per via parentale ed in questo caso era necessario prendere in considerazione anche la consulenza chirurgica e gli accertamenti diagnostici per indagare la causa del sanguinamento”.

In definitiva, conclude l’Avv. Sardella, dalla documentazione sanitaria in atti anche per i consulenti del P.M. il decesso del paziente si può correlare in termini causali alla condotta posta in essere dai Sanitari del P.O. “Vittorio Emanuele” di Catania.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it