Cardiologia a Ragusa: pronta la rivoluzione digitale. I dettagli in un convegno

Il rapido progresso della tecnologia digitale nella sanità sta portando importanti innovazioni in cardiologia. L’uso di intelligenza artificiale, big data, telemedicina e fascicoli sanitari elettronici sta rivoluzionando il settore cardiologico. Un convegno intitolato “La Cardiologia digitale: una nuova idea di Sanità” si terrà il 10 e l’11 novembre presso l’Hotel Poggio del Sole a Ragusa, con l’obiettivo di esplorare le nuove frontiere della digitalizzazione in cardiologia. Il convegno è organizzato da Collage. Direttori Scientifici sono Antonino Nicosia, Direttore UOC Cardiologia, Ospedale Giovanni Paolo II, Ragusa, e Italo Porto, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, Università di Genova. Co-Direttori sono Marco Caruso, Francesco Clemenza, Giuseppe Sgarito, Riccardo Giammanco, Massimo Iacono.

LA DIGITALIZZAZIONE IN CARDIOLOGIA

I principali benefici della digitalizzazione in cardiologia includono il miglioramento dei controlli per prevenire infarti, aritmie e scompenso cardiaco. Lo scompenso cardiaco è la principale causa di ricovero in ospedale per le persone anziane, e la telemonitorizzazione dei pazienti a domicilio sta contribuendo a migliorare la gestione di questa patologia. La telemonitorizzazione consente ai medici di monitorare costantemente i parametri vitali dei pazienti, come la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la saturazione di ossigeno, consentendo loro di regolare la terapia in tempo reale.

ALCUNI DATI

In Italia, ci sono circa 600.000 persone che soffrono di scompenso cardiaco, ed è una patologia che colpisce soprattutto gli anziani (dopo i 65 anni arriva al 10% circa). In Europa la prevalenza di scompenso cardiaco è valutata 1.36% tra I 25 e 49 anni, 2.93% tra 50 e 59 anni, 7.63% tra 60 e 69 anni, 12.67% tra 70 e 79 anni e 16.14% oltre gli 80 anni, con una prevalenza nella popolazione generale stimata tra lo 0,4 e il 2%, mentre la mortalità è in aumento

La telemedicina offre un modo efficace per monitorare i pazienti, rilevare precocemente i sintomi di peggioramento e ridurre il ricorso a ricoveri in ospedale non necessari.

Tuttavia, nonostante il grande potenziale della telemedicina, ci sono ancora sfide legate al suo sottoutilizzo in alcune regioni italiane. Ad esempio, in Sicilia, solo il 15-18% dei pazienti utilizza servizi di telemedicina, mentre in altre regioni più avanzate si raggiunge il 30%. C’è quindi spazio per una maggiore adozione di queste risorse digitali, che possono portare significativi miglioramenti nella gestione delle malattie cardiache e nella riduzione dei costi sanitari.

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