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“CANTI, CUNTI E NENIE”
08 Gen 2014 08:25
Si ripete anche quest’anno, in occasione della festa dell’Epifania, il tradizionale appuntamento con “Canti, cunti e nenie” presso la sede della parrocchia Maria S.S. Nunziata di Ragusa.
L’intento dello spettacolo è stato quello di far sentire la vera atmosfera pura e piena di spirito natalizio, così come accadeva una volta quando le famiglie si riunivano in trepidante attesa per festeggiare la nascita del bambino Gesù. Nonostante la povertà e la semplicità materiale di un tempo, era davvero Natale nel cuore della gente che riusciva a percepire la sacralità della festa. Tutto merito anche di alcune figure, oggi quasi totalmente scomparse, come lo zampognaro, l’antico suonatore che invitava il popolo all’attesa del Natale, e il cantastorie, un intrattenitore ambulante che girava per i villaggi cantando delle composizioni poetiche popolari.
“Canti, cunti e nenie”, dunque, ha voluto riportare il pubblico indietro nel tempo facendolo assistere giustappunto all’esibizione dello zampognaro Rocco Chiolo e figli, con cui ha rapito i presenti con una melodia molto allegra, e dell’ultimo cantastorie rimasto in Sicilia, Luciano Busacca, che ha narrato cantando naturalmente in siciliano la nascita del bambino Gesù accompagnato dalla sua chitarra.
Oltre alla musica, anche la poesia ha avuto spazio durante la serata con la presenza di Gianna Dimartino che ha incantato il pubblico con alcune poesie di Mimì Arezzo tratte da “Una Ragusa da amare”.
Non potevano mancare i cori della parrocchia composti da bambini e adulti ad intervallare le esibizioni di queste figure tradizionali e ormai di prestigio, con canti di carattere natalizio.
Un’occasione deliziosa per far assaporare, soprattutto ai più giovani, il gusto genuino del Natale di una volta la cui autenticità ha contribuito a rendere magiche le usanze della tradizione siciliana ed anche per dare l’ultimo saluto alle feste appena trascorse augurandoci di passare un altro anno pieno di pace e gioia.
A dirigere la serata il presidente dell’associazione “Gli Ultimi Cantastorie”, Franco Occhipinti, alternandosi con la vicepresidente Clara Damanti.
Padre Raffaele Campailla ha concluso la serata con un pensiero dove ha espresso l’effetto della serata dicendo: “Due aspetti possiamo cogliere: uno trascendentale e l’altro quotidiano. La gente di un tempo calava il grande mistero del Natale nel proprio quotidiano facendo esperienza fattiva di Gesù in mezzo a noi”.
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