“BONARRIGO, CAMPIONE SENZA TEMPO”

In un panorama sociale  quotidianamente caratterizzato da fatti di cronaca  poco edificanti, che affliggono  la collettività, talvolta lo sport, (malgrado anch’esso sia  ormai oggetto di gravi turbative), propone personaggi, dotati di grandi qualità tecnico atletiche e morali, che contribuiscono a distrarci piacevolmente, sollevandoci in maniera transitoria dall’amarezza, generata dalle consuete cattive notizie di varia natura.

Nella nostra città, dove da alcuni anni sembra che il calcio e lo sport in genere ,siano stati clamorosamente trascurati ,dopo gli allori del passato, gli avvenimenti agonistici vengono ormai seguiti  da pochi intimi e non  mostrano più quella fantastica cornice di entusiasmo i un tempo che ne esaltava i contenuti spettacolari. Tuttavia oggi, nella rappresentativa di calcio del glorioso U.S. Ragusa (non me ne vogliano gli altri atleti, altrettanto bravi e giovani, sicuri protagonisti del calcio futuro) c’è un grande calciatore, che tiene duro, nonostante l’età (classe 1975), all’anagrafe  Carmelo Bonarrigo, capitano della compagine, la cui presenza in squadra contribuisce non poco a richiamare  sempre un certo afflusso di sportivi, me compreso.

Conosco questo non più giovane atleta  da tanti anni, esattamente da quando nel 1998 feci l’esperienza da dirigente del Ragusa Calcio. Carmelo, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, all’epoca era poco più che un giovane, già calcisticamente affermato, avendo militato in squadre importanti della serie D come il Milazzo e la Nuova Igea Barcellona. Con il Milazzo a 19 anni, disputò anche uno storico spareggio contro il Catania per l’accesso alla serie c nazionale,  nel corso del quale, suo malgrado, fallì un calcio di rigore determinante per la promozione, che poi arrise al Catania. Invero quello storico “penalty” fallito, segnò paradossalmente una svolta positiva importante nella carriera di Bonarrigo. Fu acquistato dal Ragusa nel 1999, voluto dall’allenatore Marino, poi assurto a tecnico di livello nazionale in serie A. Carmelo rimase 4 anni a Ragusa, mettendo in mostra le sue notevoli doti tecniche, concretizzate dalla realizzazione di un cospicuo numero di goal (recentemente ha conseguito il record di reti fatte in tutta la storia dell’US Ragusa, circa settanta marcature),  contribuendo insieme ai vari Ferrara, Lupo, Italia e Infantino, alla prestigiosa promozione iblea in serie C 2 nel campionato 2000- 2001. Bonarrigo raggiunse la maturità calcistica proprio nella nostra città, da cui, corteggiato da grandi club di serie superiore, spiccò il volo verso Taranto in serie C1.

La squadra pugliese aveva preparato un progetto per la promozione in B. Dopo l’esperienza non proprio brillante in puglia, (l’allenatore , Sergio Buso ex portiere del Bologna in serie A, non comprese le caratteristiche tecniche , né l’indole e il temperamento di Carmelo) Il ragazzo barcellonese approdò poi a Catania, sempre serie c1, dove disputò un grande campionato, contribuendo con i suoi goal alla salvezza dell’ Atletico Catania.

Successivamente egli giocò a Gallipoli, protagonista anche qui nel successo finale della squadra con  la promozione in serie c. In questi ultimi anni Bonarrigo ha militato in diverse squadre siciliane, Modica, Siracusa e Palazzolo, facendo coincidere la sua militanza in esse con altrettante promozioni nelle serie superiori, e dimostrandosi  a suon di goal e prestazioni superlative uno dei maggiori artefici nella vittoria dei rispettivi campionati di quei club. Infine, poiché in genere “il postino suona sempre due volte” Bonarrigo torna  a Ragusa nel corso di questo campionato , appena finito (egli è anche felicemente sposato con una graziosa giovane iblea, oltre che papà di una bellissima bimba), voluto dall’ottimo e appassionato presidente Giuseppe Rimmaudo. Dopo un inizio  di campionatopositivo del Ragusa costellato da risultati lusinghieri che pongono la squadra nelle prime posizioni, assistiamo con sgradita sorpresa ad una metamorfosi involutiva che porta la squadra quasi sull’orlo di una inaspettata quanto triste retrocessione. Nel finale il Ragusa Calcio disputa i “Play out” con il Palazzolo (ex  squadra di Bonarrigo), per evitare lo spettro della discesa in eccellenza .

Dopo una  emozionante e concitata  gara interna, terminata con il risultato di 1 a 1, il Ragusa si reca a Palazzolo per il  match di ritorno, dove , per salvare la categoria, deve ssolutamente vincere , cosa ritenuta difficile, data la forza della compagine palazzolese, nell’occasione, sostenuta dalla sua calda tifoseria. Il resto è storia recente, di domenica scorsa per l’esattezza. Il Ragusa disputa una grande partita nel campo del centro aretuseo, e indovinate chi toglie le castagne dal fuoco? Sì proprio lui Carmelo Bonarrigo, a poco meno di anni 40 segna ancora una volta uno dei suoi goal determinanti, insinuandosi come suo solito, funambolo  tra le maglie della difesa avversaria, e regalando così al suo Ragusa la permanenza in serie D.  Un graziedi cuore a Bonarrigo, longevo atleta  leale come pochi, grande campione di calcio e di educazione morale.

 

 

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