BEPPE GRILLO E L’INTERVISTA RIFIUTATA

Ma di che preoccuparsi ci si chiede se l’intervista su Sky 24 a Beppe Grillo non si farà:”L’intervista in diretta con Skytg24 prevista per le 20:30 di oggi da Genova, non si farà”, scrive il leader del Movimento Cinque Stelle su  Twitter.  Poco dopo sul suo blog l’artista genovese spiega: “Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni “cucite addosso”. Noi preferiamo il secondo: nelle piazze, tra la gente. Perché la politica é delle persone. Per questo il 24 e 25 febbraio Votate per Noi MoVimento 5 Stelle. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere”.
Grillo, come Berlusconi d’altronde, sono avvezzi alle trovate pubblicitarie, ai cambiamenti di accordi , in quanto hanno fatto della pubblicita il loro modus vivendi, e la gente viene “accalappiata” dalle medesime trovate, anzi ha il coraggio di plaudire questi personaggi, che , ai più avvezzi alla comunicazione, sono conosciuti e considerati nel loro agire.
Quello che Grillo vuole fare passare è il suo credere nelle piazze, nella gente, nel colpire il sistema nella parte destruens, e non costruire. E’ vero che molte cose che denuncia rispondono a verità, ma quali alternative suggerisce? Nessuna.
Andare in televisione, talk show, confrontarsi con delle domande, e persone, significa argomentare le posizioni, e, come consueto, questo non gli piace, gli farebbe perdere audience, scenderebbero le percentuali, in quanto la gente, tanto amata, giudica chi potrebbe essere in difficoltà, ad esempio. Meglio andare in piazza, urlare, offendere, dire parolacce in libertà, attaccare il sistema, e non confrontarsi. La gente capisce, la gente si rende conto di questo.
Fare il comico, tenere gli spettatori, quella gente che si fa ammaliare dalle parole, è più semplice per chi della sua vita fa spettacolo, giocando su quella parte di coscienze, o di coscienza, che Freud, con il suo libro sulla risata, ci spiega egregiamente.
La gente dimentica che Grillo ha espulso donne e altri suoi seguaci, in quanto sono andati ai talk show:egli giudica, sbatte fuori, parla nei web, senza assemblee, senza confronti: la democrazia è un optional, ma la gente si fa abbindolare dalle parole. E’un classico nella storia italiana, che ha portato anche a delle terribili dittature, da non dimenticare. “Parole in libertà” era il motto del Futurismo, antesignano del fascismo. I seguaci sono l’anticamera di chi persegue la verità: guai alle verità preconfezionate! Non dimentichiamo le premesse sociali all’avvento del Fascismo.
Vorremmo che la gente pensasse e non seguisse con tanta facilità.
R

 

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