È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
BEPPE GRILLO E L’INTERVISTA RIFIUTATA
18 Feb 2013 06:02
Grillo, come Berlusconi d’altronde, sono avvezzi alle trovate pubblicitarie, ai cambiamenti di accordi , in quanto hanno fatto della pubblicita il loro modus vivendi, e la gente viene “accalappiata” dalle medesime trovate, anzi ha il coraggio di plaudire questi personaggi, che , ai più avvezzi alla comunicazione, sono conosciuti e considerati nel loro agire.
Quello che Grillo vuole fare passare è il suo credere nelle piazze, nella gente, nel colpire il sistema nella parte destruens, e non costruire. E’ vero che molte cose che denuncia rispondono a verità, ma quali alternative suggerisce? Nessuna.
Andare in televisione, talk show, confrontarsi con delle domande, e persone, significa argomentare le posizioni, e, come consueto, questo non gli piace, gli farebbe perdere audience, scenderebbero le percentuali, in quanto la gente, tanto amata, giudica chi potrebbe essere in difficoltà, ad esempio. Meglio andare in piazza, urlare, offendere, dire parolacce in libertà, attaccare il sistema, e non confrontarsi. La gente capisce, la gente si rende conto di questo.
Fare il comico, tenere gli spettatori, quella gente che si fa ammaliare dalle parole, è più semplice per chi della sua vita fa spettacolo, giocando su quella parte di coscienze, o di coscienza, che Freud, con il suo libro sulla risata, ci spiega egregiamente.
La gente dimentica che Grillo ha espulso donne e altri suoi seguaci, in quanto sono andati ai talk show:egli giudica, sbatte fuori, parla nei web, senza assemblee, senza confronti: la democrazia è un optional, ma la gente si fa abbindolare dalle parole. E’un classico nella storia italiana, che ha portato anche a delle terribili dittature, da non dimenticare. “Parole in libertà” era il motto del Futurismo, antesignano del fascismo. I seguaci sono l’anticamera di chi persegue la verità: guai alle verità preconfezionate! Non dimentichiamo le premesse sociali all’avvento del Fascismo.
Vorremmo che la gente pensasse e non seguisse con tanta facilità.
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