BENEDETTO XVI

L’ultimo dei papi del secolo breve è Giovanni Paolo II, ma non è possibile ignorare la figura di Joseph Ratzinger, il cui Pontificato si colloca nei primi anni del XXI secolo, un Pontificato che, pur nella sua brevità, lascerà una profonda traccia nella Storia e non soltanto perché si è concluso, cosa che non avveniva da secoli, con il protagonista ancora in vita.

 

Benedetto XVI è molto amato,anche dopo che ha scelto il silenzio e la preghiera, soprattutto dalla gente semplice.

Amarlo e stimarlo non significa contrapporlo al suo successore come, purtroppo, alcuni stanno facendo.

Abbiamo assistito in passato a questi tentativi di contrapporre un papa ad un altro, dimenticando quegli aspetti che indicano una continuità nel Magistero e nel governo della Chiesa.,nonostante le differenze di formazione, di stile, di carattere.

La sua elezione ha fatto gioire milioni di cattolici in tutto il mondo, ma non è apprezzato da quanti gli rimproverano l’intransigenza sulla Fede e sulla Morale e la condanna del Relativismo.

Nato nel 1927, Joseph Ratzinger vive l’infanzia e l’adolescenza nei tragici anni della Germania nazista.

IL 29 Giugno del 1951 viene ordinato sacerdote, insieme con il fratello Georg, nel Duomo di Frisinga e un mese dopo inizia il suo ministero a Monaco.

Completati gli studi teologici e conseguito il dottorato,  viene nominato libero docente all’Università di Monaco .

Nel 1958 è professore di Teologia Fondamentale e  Dogmatica

Il Cardinal Frings lo coinvolge nel grande evento del Concilio Ecumenico Vaticano II, facendolo nominare alla fine della prima sessione, perito teologo del Concilio.

Nel 1977 viene nominato da Paolo VI arcivescovo di Monaco e di Frisinga.. Riceve pochi mesi dopo la berretta cardinalizia. Per quattro anni regge con mano ferma una delle diocesi più grandi della Germania con il 75% di cattolici , promuove contatti con i Protestanti, gli Ebrei, i non credenti.

Giovanni Paolo II nel 1981 lo chiama a dirigere la Congregazione per la Dottrina della Fede. 

 Vigilerà sull’ortodossia cattolica per un quarto di secolo, raccogliendo molte critiche (lo chiamano “il panzer cardinal”), ma anche attestazioni di stima tra cui quella incondizionata del Santo Padre.

Il 19 Aprile del 2005 alle 17,30 , dopo meno di ventiquattro ore di conclave, al quarto scrutinio, Joseph Ratzinger , a 78 anni, è eletto papa con 84 voti su 115 (dicono i bene informati).

E’ commovente vedere affacciarsi alla loggia di S. Pietro quest’uomo mite, timido, rivestito dei paramenti pontifici dalle cui maniche escono incongruamente i polsi di un maglione nero, che non sa ancora come si deve muovere un papa e unisce le mani sollevandole in alto con un gesto più sportivo che ieratico. Eppure, a differenza del suo predecessore, è stato sempre negato per qualsiasi pratica sportiva!

Ancora più commoventi le sue parole : “Dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore.”

Non cade nel tranello di lasciarsi intimidire e condizionare dalla personalità e dallo stile del suo predecessore , si presenta alle folle radunate in Piazza S. Pietro e ai milioni di spettatori televisivi in tutto il mondo con la sua sommessa e dolce fermezza. .

La Lectio Magistralis a Ratisbona con la citazione di una frase dell’imperatore bizantino,  Manuele II, contro Maometto provoca violente reazioni da parte dell’Islam. Papa Benedetto convoca gli esponenti più in vista del mondo islamico, chiarisce e appiana la divergenza.

Un sacerdote italiano viene ucciso da un giovane fondamentalista in Turchia e il papa poco tempo dopo si reca in questo paese promuovendo un proficuo dialogo con il patriarca ortodosso Bartolomeo e con i Musulmani e  visita la moschea di Santa Sofia.

Viene invitato dal Magnifico Rettore a tenere una lezione all’Università della Sapienza. Un gruppo di professori e studenti, dando prova di un’ intolleranza di stampo anticlericale che credevamo scomparsa, contesta la decisione del Rettore,  il Papa rinuncia alla sua visita per evitare che la polemica degeneri e rende pubblico il discorso che avrebbe dovuto pronunciare, discorso tutt’altro che dogmatico.

La revoca della scomunica ai quattro vescovi ordinati da Lefebvre del gennaio 2009 non è certamente condivisa da tutti i più qualificati esponenti del modo cattolico, motivo per cui  la sconsiderata dichiarazione del vescovo lefebvriano Williamson sulla non storicità della Shoa , suscita una violenta polemica che coinvolge anche il Papa, il quale con un gesto che non ha precedenti storici scrive una pacata lettera ai confratelli nell’Episcopato esprimendo il suo profondo disagio per il fatto che: “…il gesto discreto di misericordia verso quattro vescovi ordinati validamente ma non legittimamente , è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa : come la smentita della riconciliazione fra Cristiani ed Ebrei, e quindi come la revoca di ciò che in questa materia il Concilio aveva chiarito per il cammino della Chiesa.” E aggiunge “Sono rimasto rattristato dal fatto che anche cattolici che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco…”        

Visita Israele e la Sinagoga di Roma , nonostante le perduranti polemiche sui silenzi di Pio XII, che difende senza provocare la suscettibilità degli esponenti del mondo ebraico.

Il suo Magistero è compendiato soprattutto nelle tre encicliche “Deus caritas est” del 2005, “Spe salvi” del 2007 e “Caritas in veritate”del 2009 , che rinnova la dottrina sociale della Chiesa  Pubblicata nei giorni del G8 dell’Aquila, dopo una delle più gravi crisi economiche del nostro tempo, incontra, come raramente accade per i documenti pontifici, il plauso unanime di economisti e politici, a prescindere dalle convinzioni ideologiche.

Nel 2007 la Rizzoli pubblica la prima parte del suo  studio su Gesù di Nazareth , nella cui prefazione il Papa umilmente scrive: ”….non è in alcun modo un atto magisteriale, ma è unicamente espressione della mia ricerca personale del volto del Signore. Perciò ognuno è libero di contraddirmi. Chiedo solo ai lettori e alle lettrici quell’anticipo di simpatia senza il quale non c’è alcuna comprensione.”

Al primo seguono altri due volumi su Gesù di Nazareth: “Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Resurrezione” pubblicato nel 2011 e “L’infanzia di Gesù” pubblicato nel 2012.

Papa Francesco, parlando dell’importanza di quest’opera di Benedetto XVI, dichiara: «Con quei libri lui non ha fatto magistero in senso proprio  ma…ha fatto dono alla Chiesa, e a tutti gli uomini, di ciò che aveva di più prezioso: la sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di preghiera, di confronto teologico, e l’ha messa a disposizione nella forma più accessibile…..l’opera di Benedetto XVI ha stimolato una nuova stagione di studi sui Vangeli tra storia e cristologia.”

Più volte nel corso del suo mandato Papa Ratzinger affronta lo scandalo della pedofilia, di cui si era già occupato, con rigore, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede

Nel Luglio 2008 a Sidney, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa cita la vicenda dei preti pedofili in Irlanda. “Devono essere portati davanti alla giustizia .” dice il Pontefice, ed esprime”vergogna per i loro misfatti”

Mette l’intera Chiesa d’Irlanda in stato di penitenza pubblica per i suoi peccati.

 A Malta esprime la sua piena solidarietà alle vittime, al punto di piangere con loro

Fra i temi centrali del pontificato di Benedetto XVI la difesa dei cristiani dalla persecuzione. “Si tratta di “Un difficile compito” per il quale “non bastano le parole,occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle nazioni.”  Parole oggi di grande attualità, dato che la persecuzione ha raggiunto livelli senza precedenti.

Nel  Maggio 2012 esce un libro  del giornalista Gianluigi Nuzzi dal titolo “Sua Santità” che dà in pasto all’opinione pubblica documenti riservati sottratti dalla scrivania del Papa e del suo segretario e fotografati.

L’autore di questo “scoop”è il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele.

Arrestato pochi giorni dopo l’uscita del libro e condannato nell’ottobre successivo a tre anni di carcere dal tribunale vaticano, sostiene, a sua difesa , di aver voluto provocare “uno shock mediatico che avrebbe riportato la Chiesa sui giusti binari.”

Il Papa gli concede la grazia  tre giorni prima di Natale.

Non sembri azzardato sostenere che questo increscioso episodio ha contribuito, più di qualsiasi altro, a provocare le dimissioni di Benedetto XVI..

L’11 febbraio2013, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati, sorprendendo gli stessi cardinali presenti e tutto il mondo, annuncia le sue dimissioni, a partire dal 28 febbraio.

La notizia viene comunicata dal papa in latino,  seguendo le regole previste dal Canone 332 del Codice di Diritto Canonico, che al comma 2 richiede “che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata.”

Queste sono le sue parole: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di S. Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 Aprile 2005”

Fra i giornalisti che le ascoltano una corrispondente dell’ANSA, grazie alla sua familiarità con il latino, comprende immediatamente la rilevanza della notizia e la trasmette, battendo sul tempo tutti gli altri..

Il pontificato di Benedetto XVI cessa, dunque alle ore 20:00 del 28 febbraio 2013. In quel momento inizia il periodo di sede vacante nel quale è stato organizzato il conclave (a cui Benedetto XVI non prende parte)che si conclude la sera del 13 marzo 2013 con l’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco.

Benedetto XVI. giunge in elicottero nella villa pontificia di Castel Gandolfo alle 17,30 del 28 febbraio 2013.

Il suo appellativo ufficiale è “sommo pontefice emerito” o “papa emerito“, mentre la titolazione è rimasta Sua Santità; continua ad indossare l’abito talare bianco semplice, senza tuttavia la pellegrina  e la fascia, mentre all’anulare destro torna a portare l’anello vescovile.

Il 23 marzo 2013 papa Francesco si reca a Castel Gandolfo per fare visita a Benedetto XVI.. Storicamente si tratta del primo incontro fra due pontefici.

Il 2 maggio 2013, fa ritorno in Vaticano, andando a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae

.Il 22 febbraio 2014  partecipa al primo concistoro per la creazione di nuovi cardinali.  Si tratta della prima volta in cui si verifica la compresenza di due papi viventi all’interno della Basilica di San Pietro.

Il 27 aprile 2014 concelebra con papa Francesco la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II..

 

Laura Barone

 

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