È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“BELLEZZA AL GOVERNO”
27 Mag 2016 14:17
Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro: fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare o ristrutturare per il bene della collettività.
Noi di StartScicli abbiamo scelto di promuovere il recupero del Colle San Matteo e del sito rupestre di Chiafura, al fine di procedere alla creazione del Parco Archeologico di Chiafura.
L’antichissimo quartiere rupestre di Chiafura, situato sulla parte meridionale del Colle San Matteo è denso di bellezza, suggestione e riveste una notevole importanza da un punto di vista storico, artistico, naturalistico. Riqualificare e recuperare questo sito, renderlo fruibile rappresenta anche un’occasione di sviluppo turistico del nostro territorio.
Manda subito una mail all’indirizzo bellezza@governo.it indicando in oggetto
“RECUPERO DI COLLE SAN MATTEO E CHIAFURA – SCICLI (RG)“, con un breve testo descrittivo:
Chiafura (XII-XIII sec. d.C.) è un antico quartiere scavato nella roccia della città di Scicli (RG) in Sicilia. L’abitato rupestre di Chiafura, occupando un intero fianco del colle San Matteo, si estende dalla cresta della collina coronata dalla fortezza del Castellaccio ( torre normanna) e del Castello dei tre cantoni, fino alla sottostante valle di San Bartolomeo.
Negli anni passati Chiafura ha subito degli interventi volti alla musealizzazione dell’area. Sono stati riqualificati dei percorsi e ed alcune grotte sono state messe in sicurezza. Il parco archeologico di Chiafura non è stato mai ultimato. La sua apertura sarebbe un’ottima opportunità di sviluppo del territorio.
Azioni proposte:
- La messa in sicurezza del sito al fine di aprirlo alla singola fruizione.
- Mappare, ripristinare e pulire le decine di sentieri del colle, realizzando dei percorsi diversi per ogni tipologia diversa di visitatore (Turismo Rupestre). Valutare la creazione di strutture ricettive, prendendo spunto da Matera.
- Promuovere il sito come location di eventi culturali (concerti, conferenze, ecc.).
Maggio 1959, a Scicli arriva da Roma un gruppo di intellettuali, Renato Guttuso con la moglie Mimise, Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, Antonello Trombadori, Paolo Alatri e Maria Antonietta Macciocchi, chiamati appositamente dalla locale sezione del Partito Comunista Italiano, che in quel periodo amministrava la città iblea con il sindaco Cartia.
Gli intellettuali romani furono invitati su sollecitazione dell’onorevole comunista Giancarlo Pajetta, che qualche mese prima era stato a sua volta invitato dai suoi compagni sciclitani, per illustrare loro la delicata situazione degli “aggrottati di Chiafura“, quel lato occidentale della collina di San Matteo, dove centinaia di famiglie vivevano in condizioni identiche a quelle dei loro avi trogloditi.
“Che cosa dovevo vedere a Scicli? E cosa invece ho visto? È presto detto. Le caverne: immaginate una valletta, dentro la quale, compatta si sparge Scicli: senza periferia e case moderne; un po’ fuori, un enorme cimitero, un enorme ospedale, tutto color giallo-rosa, cadaverico; al centro la piazzetta e la strada barocca, dei baroni, dei gesuiti. Da questa vallata si diramano, tutte dalla stessa parte, altre tre piccole valli, dalle pareti quasi a picco, bianche di pietre: da lontano non si nota nulla: ma salendo per sentieri che sono letticciuoli di torrenti; sopra le ultime casupole di pietra della cittadina, si sale una specie di montagna del purgatorio, con i gironi uno sull’altro, forati dai buchi delle porte delle caverne saracene, dove la gente ha messo un letto, delle immagini sacre o dei cartelloni di film alle pareti di sassi, e lì vive, ammassata, qualche volta col mulo.
In cima alla valle centrale, Chiafura, c’è un castellaccio diroccato, e una vecchia chiesa, giallo-rosa, barocca, gesuitica, distrutta da un terremoto e piena di erba. Da lassù in alto potei vedere tutta Scicli. Come un vecchio giocattolo, sul calcare, la città di uno scolorito ex voto.”
Pier Paolo Pasolini, “Vie Nuove” n° 22, Maggio 1959.
© Riproduzione riservata