Aziende più sicure: intesa tra Sicindustria e Polizia cibernetica 

Email fasulle che riportano dei codici iban per effettuare pagamenti di forniture e servizi, diversi dal solito, blocco dei dati aziendali con estorsione, cioè la richiesta di denaro per sbloccarli. Sono due esempi di truffe on line che colpiscono le aziende e che sono state riferite a Ragusa, a titolo di esempio, da Marcello La Bella, dirigente del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Sicilia orientale “Un attacco informatico a una impresa – ha spiegato – può rappresentare un problema per la sussistenza stessa aziendale”.

E in effetti,  il presidente di Sicindustria Ragusa, Leonardo Licitra ha rappresentato in un recente incontro con il questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore, l’esigenza di sicurezza delle consociate . Se dopo la pandemia, gli investimenti nella cosiddetta ‘Transizione 4.0’ hanno portato sicuramente ad una semplificazione nella gestione aziendale, ci sono anche delle criticità. “Oggi un dirigente può controllare la sua azienda dal telefono; i dati sensibili costituiscono l’asset aziendale e vanno protetti e custoditi – ha detto Licitra – ; anche tra le nostre associate ci sono state delle aziende colpite duramente ”.

Qualche dato: nel 2022 quaranta tra piccole e medie imprese del Ragusano sono state colpite da attacchi informatici. In Italia, secondo il rapporto Censis presentato al Senato, dal 2021 al 2022 i crimini informatici sono aumentati del 130 per cento; oltre 30mila aziende con più di 10 dipendenti sono state oggetto di cyber crimini. E’questa la ragione per la quale è stato stamani sottoscritto a Ragusa un protocollo di intesa operativo, tra Sicindustria iblea e Polizia di Stato – Direzione sezione cibernetica della polizia postale e delle telecomunicazioni della Sicilia orientale. “Abbiamo dato seguito immediatamente alla richiesta di aiuto che è stata sollevata da Sicindustria – ha detto il questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore -; un dovere esserci e l’impegno è di rendere l’intesa  immediatamente operativa nei fatti”.

COSA ACCADE CON IL PROTOCOLLO?

Si prevede un flusso bidirezionale di informazioni: da un lato le aziende che quando vedranno qualcosa di anomalo nella gestione, la comunicheranno al Centro operativo per la sicurezza cibernetica;  dall’altro il Centro stesso,invierà degli ‘alert’ che metteranno i gestori aziendali dei dati, nelle condizioni di maggiore attenzione a quanto accade. E’prevista anche una formazione degli operatori in azienda, utile a riconoscere i ‘segnali spia’ di un attacco in corso.

I RISULTATI

Nel mondo della sanità, in tema di sicurezza si stanno già facendo dei passi in avanti e i risultati sono lusinghieri stando a quanto riferito da La Bella. E’un sistema, quello della protezione dei dati sensibili e strategici, che è  confluito nella ‘law enforcement europea’ e nel programma “No more ransomware” dove sono depositate tutte le chiavi di sblocco via via intercettate. Da più parti è stata sottolineata la necessità di essere tempestivi. Al primo sospetto ed avvisaglia di qualche anomalia, contattare subito il Centro. Il protocollo punta a essere diffuso non solo alle aziende associate a Sicindustria ma a tutte le aziende e gli stakeholders ad esse collegate. Giusi Migliorisi, direttrice di Sicindustria Ragusa, ha invitato tutte le imprese a beneficiare dell’impegno messo in campo perché questo genere di “scambio di dati significa sicurezza partecipata”

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