AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PIU’ SERVIZI E MENO LOTTIZZAZIONI

 “Il vertice dell’Azienda Sanitaria Provinciale si è insediato nel settembre dell’anno scorso e dopo otto mesi è giunto il momento di un primo bilancio, anche perché su temi come la salute e la vita dei cittadini non si può lasciar trascorrere troppo tempo. Oggi nessun uomo politico, nessun rappresentante istituzionale, nessun cittadino può non rilevare l’inefficienza dei vertici dell’Asp di Ragusa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ stato varato un piano di riordino delle strutture e dei servizi ospedalieri che abbassa il livello e la qualità dell’assistenza. L’allungamento delle liste di attesa per le visite e gli esami specialistici ha raggiunto livelli ormai insostenibili.  La esasperante lentezza nelle decisioni dei vertici dell’Azienda è riassumibile nella collocazione della postazione del servizio 118, per il quale esiste la disponibilità dei locali e non si trova il tempo per una semplice comunicazione. L’insufficienza di personale nelle Unità operative ospedaliere causa conseguenze pesanti sui pazienti ricoverati, nonostante il grande impegno e lo spirito di sacrificio del personale sanitario. La difficoltà nell’approvvigionamento di materiale sanitario  crea non poche difficoltà a tutti gli operatori sanitari. I vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale, pienamente impegnati in pratiche lottizzatorie praticate in maniera scientifica, non hanno tempo per affrontare i problemi che riguardano la salute dei cittadini. Il Partito Democratico non è più intenzionato a sopportare questo stato di cose e mi farò carico, se necessario, di investire del problema anche i vertici regionali del PD, che sostiene in maniera leale la maggioranza programmatica del governo Lombardo pur non facendone parte. Accade che, mentre in ambito regionale si privilegia l’esigenza di rinnovamento, nei territori ed in modo particolare a Ragusa si procede in modo totalmente diverso. Il dovere di un politico, di un parlamentare regionale, è quello di interpretare il comune sentire dei cittadini ed oggi l’umore che registro è pieno di critiche per una gestione sanitaria che privilegia i rinvii alle decisioni. Quando nei territori si manifesta in maniera così palese l’insoddisfazione dei cittadini, tale da superare i  livelli di guardia,  nessuno può essere sicuro di rimanere al proprio posto”.                                                                                                                                                                                        

 

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