AVVICINARE I GIOVANI MAGGIORENNI ALL’AVIS PER STIMOLARLI AD UNA FUTURA DONAZIONE

Coinvolgente conferenza , svoltasi questa mattina, all’Istituto di Istruzione Superiore “Galileo Ferraris” ,  che, oltre agli interessanti interventi e alle dettagliate spiegazioni del giovane medico Massimiliano Poidomani, hanno accolto le testimonianze di Valeria Licitra,  Maria Garufo e Daniela Abate, membri delle associazioni Avis e pro-talessemici, oltre che, da sempre, donatrici Avis. 

Durante l’incontro che ha visto l’attenta partecipazione di giovani ragazzi quasi o appena maggiorenni, il dott. Poidomani ha ricordato a quest’ultimi che non si dona per amicizia o denaro, è un gesto naturale e  semplice, ma di grandissima solidarietà umana e civile, necessaria per chi ne ha davvero bisogno.

Negli anni il numero di donatori  è cresciuto esponenzialmente, e tutt’ora abbiamo la fortuna e l’orgoglio di poter affermare che a donare il loro sangue, a Ragusa, è una persona su quattro  , cioè 10.500 ragusani, il 15 % insomma: numeri indubbiamente degni di nota, ma che potrebbero salire sempre ed ancor di più.

Molto toccante, tra le varie discussioni intraprese, è stata la breve e commovente testimonianza della giovane Daniela, membro dell’associazione pro-talessemici,  affetta anch’ella da talassemia. “Faccio trasfusioni 23 volte a settimana e sono qui per dimostrarvi che grazie al sangue che ogni volta ricevo, conduco una vita normale e constatare la solidarietà di tutti i ragusani che donano e non ci fanno sentire soli, è meraviglioso. Io non mi sento affatto malata: la mia sopravvivenza dipende dalla disponibilità del sangue, è vero, ma sono fortunata perchè a Ragusa non manca mai”. Questa è la vera essenza della solidarietà.  Ed ancora Valeria, continua: ” Sono donatrice Avis da quando ho compiuto 18 anni, nonostante a 12 anni, accompagnando mio padre, alla vista del sangue, sono svenuta. Da allora, però non ho più smesso di donare, non perchè è una cosa che si deve fare, solo perchè è una cosa che sento, si può fare solidarietà in moltiplici modi, ma fatela, ragazzi,fatela”.

 Sono in molti, poi, a sostenere che donare sangue sia una vera e propria cura antistress. Difficilmente chi non ha mai donato può comprendere la sensazione di pienezza ed euforia che si prova dopo avere compiuto una donazione di sangue. La consapevolezza di aver fatto del bene, e magari aver aiutato bambini malati di leucemia, persone in gravi condizioni dopo un incidente oppure che subiscono un’operazione chirurgica, stimola nell’organismo la produzione di alcuni ormoni, tra cui l’ossitocina, che sono in grado di diminuire lo stress e cancellare le tensioni. 

 Essere donatori Avis , inoltre, è indispensabile nei servizi di primo soccorso, in chirurgia, nella cura di alcune malattie tra le quali quelle onclogiche, ematologiche e nei trapianti.  Essere donatori garantisce la disponibilità di sangue sicuro e di qualità ed è un patrimonio collettivo di solidarietà che deve essere disponibile per tutti nei momenti di necessità.

 Ma essere donatori, significa, soprattutto, compiere uno dei gesti di solidarietà ed altruismo più forti in assoluto che ognuno di noi può fare, oltre il semplice atto di consapevolezza e civiltà nel quale si nasconde anche un modo per preservare la propria salute e mantenersi in forma.

Ed allora, che aspettate?

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