Avola: adolescente aggredita da coetanee. Chiede auto ma gli altri fanno i video per i social

Scene di inaudita violenza ad Avola, dove una giovanissima è stata brutalmente aggredita da un gruppo di coetanee a calci e pugni, mentre alcuni passanti assistevano inermi, limitandosi a filmare la scena. Un video dell’episodio sta facendo il giro dei social, suscitando rabbia, sdegno e profonda preoccupazione.

Il pestaggio, ripreso con un telefonino, mostra una violenza cieca e feroce. Una realtà inquietante che ha scosso profondamente l’intera comunità avolese.

«Quanto accaduto nel video ci scuote profondamente», ha dichiarato il sindaco di Avola, Rossana Cannata. «Gesti come questi vanno condannati con fermezza. Ho già avviato un confronto con le autorità competenti: servono azioni quotidiane di educazione e responsabilità. Parlare, dialogare, denunciare: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza.»

Alla voce indignata del sindaco si unisce quella del Codacons Siracusa, che tramite il presidente provinciale, avv. Bruno Messina, lancia un appello alle istituzioni: «È inaccettabile che episodi di tale gravità vengano non solo commessi, ma addirittura filmati e diffusi sui social, alimentando una pericolosa cultura dell’odio.»

Il Codacons chiede interventi immediati: l’introduzione di programmi educativi obbligatori contro bullismo e violenza in tutte le scuole, sportelli di ascolto permanenti gestiti da psicologi, incontri settimanali di prevenzione, e la creazione di protocolli anti-bullismo efficaci e vincolanti.

Non basta più indignarsi: servono azioni concrete. «Chiediamo al Ministero dell’Istruzione di agire con tempestività – ha affermato Messina – e proponiamo una legge che punisca chi, assistendo a episodi di violenza, si limita a filmare senza prestare aiuto.»

L’intera vicenda non solleva solo interrogativi sul bullismo, ma anche sul ruolo dei social media e sulla responsabilità collettiva di fronte alla violenza.

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