“AUREA MEDIOCRITAS”

E’ questa una delle profonde massime ricorrenti nelle odi ed epodi del poeta latino Orazio Quinto Flacco, sui dilemmi universali della vita. Essa sta ad indicare come la posizione intermedia fra il pessimo e l’ottimo sia per l’uomo la via ideale “ aurea” nelle scelte comportamentali da assumere(est modus in rebus). Inizio in tal guisa  non certo per sfoggiare cultura umanistica in cerca di futili encomi, ma perché sono più che mai convinto  che la verità albergava nel pensiero dei poeti e dei filosofi del mondo antico. Sarebbe veramente saggio che ancora oggi traessimo giovamento dalle loro solenni dottrine. Faccio un passo indietro con modestia e cerco di districarmi  nella realtà del nostro tempo, ed in particolare negli avvenimenti politici locali, caratterizzati da un’accesa campagna elettorale che è prematuramente entrata nel vivo a poco più di un mese dalle  elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e per l’elezione del nuovo sindaco.

Nell’accingermi a tanto, non posso esimermi dal fare alcune personali considerazioni pertinenti l’argomento in oggetto. Torno pertanto a commentare, come ho già fatto in un precedente intervento, quanto viene declamato dai candidati sindaci e dai rappresentanti di lista attraverso gli slogan impressi  alla base delle loro gigantografie che dominano la città in questo periodo. In una di queste, raffigurante il sindaco uscente, di dimensioni quasi” imperiali” (nessuno ha badato a spese a quanto pare) si legge lo slogan    “Per una  Ragusa sempre più grande”! Inoltre in qualche suo raro sermone ho ascoltato frasi del tipo: Questo l’abbiamo fatto! E’ stato realizzato, quest altro l’abbiamo voluto fortemente, e si è concretizzato! Prudenza signor sindaco, lei è senz’altro un’ottima persona, ma questo tono nel descrivere le mirabilie compiute dalla sua amministrazione,mi ricordano vagamente il “modus dicendi” del soggetto denominato (brutto biglietto da visita mi scusi ancora!) nella sua lista elettorale, grande amico dell’ex presidente egiziano , e benefattore della di lui nipote, sottratta alla strada della perdizione!!!. Commentando lo slogan di cui sopra,penso umilmente che prima di  fare più grande(ammesso che lo sia diventata) la città,sarebbe necessario far crescere e rendere grandi i cittadini di qualsiasi ceto sociale, per consentire loro una partecipazione più sapiente e attiva all’auspicabile e agognata” maestosità”  di Ragusa.

Questa presunta grandezza della città viene sempre collegata dal primo cittadino al compimento (e non ad altro) di grandiose opere pubbliche (alcune incomplete da  alcuni anni  rispetto ai tempi  di consegna lavori  concordati, con grave danno per l’ambiente e il paesaggio) e altre effettivamente realizzate grazie ai “generosi” finanziamenti concessi dalla regione siciliana, dello stesso colore politico della nostra amata città (il denominatore comune è sempre  “Do ut Des”). Tutto ciò ad un prezzo morale di una certa entità, come la riduzione quasi a zero del verde pubblico e, in  taluni casi, massiccia presenza di edilizia selvaggia. Continuando nella mia sintetica disamina dei messaggi” laconici” lanciati dai candidati sindaci, mi soffermo sullo slogan dell’esponente di “Movimento per l’autonomia”, che dice testualmente : per una Ragusa che conti in Sicilia! Anche questo non mi sembra uno slogan vincente, anzi lo trovo crepuscolare: basta prestare attenzione al groviglio inestricabile di giochi politici, sotterfugi e compromessi,finito in dissenso e frattura fra i due partiti dell’asse “Pdl” e”MPA”, per rendersi conto del marasma che ,da tempo incombe su “Palazzo D’Orleans”. 

Cionondimeno  voglio esprimere apprezzamento per il rappresentante di MPA (nonostante i continui ribaltoni di cui si è reso protagonista) per aver giustamente lamentato l’esistenza di un grave problema da altri trascurato,che concerne il malessere sociale del comportamento deviante di molti soggetti. L’aumento dei suicidi e dei casi di intossicazione sono un fenomeno preoccupante e una grave minaccia per la serenità e lo sviluppo della città e del suo circondario. Sono sulla sua stessa lunghezza d’onda, questo problema va inquadrato sicuramente tra le priorità da affrontare. Per concludere l’iter  delle mie libere e modeste opinioni, mi soffermo “dulcis in fundo” sul candidato sindaco del” Movimento città”,nonché esponente del centro sinistra. Ho già espresso commenti alquanto lusinghieri sullo stesso  in un mio precedente approccio,spiegandone i motivi. Oggi, ascoltando i suoi discorsi concisi e pacati , prestando attenzione al suo programma serio sobrio e privo di grossolane megalomanie,vedo alimentare in me e negli altri cittadini la speranza(l’unico pezzetto di verde rimastoci) di un nuovo corso di evoluzione morale e materiale della nostra amata città. Recentemente ho assistito ad  un confronto diretto dei tre papabili primi cittadini(sarebbe opportuno organizzarne altri…..) sul problema dell’Università a Ragusa.. Ebbene(puntualizzo è la mia umile opinione)  i primi due rispondevano alle domande del moderatore annaspando con voli pindarici e banali argomentazioni che quasi esulavano lo specifico, arrampicandosi tristemente sugli specchi.

Il terzo invece, avvalendosi della virtù della dialettica(non si chiama demagogia,come insinuava erroneamente  uno dei due avversari politici),oltre che depositario di idee e contenuti,cognizione di causa e chiarezza espressiva,forniva indicazioni utili e preziose sul collegamento tra università e mercato del lavoro.  Questo giovane avvocato,oltre ad argomenti validi, ha dalla sua qualità importanti come la sobrietà e la moderazione,componenti caratteriali che Orazio decantava nella sua  “Aurea mediocritas”…

 

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