ATTENDIAMO IN SILENZIO LA SENTENZA

Prendiamo atto della decisione del giudice di dichiarare inammissibile la produzione di nuove eventuali prove nel processo, cosa peraltro ampiamente prevista dal collegio difensivo e certificata da un’ordinanza che ha sancito la strumentalita’ della richiesta.
Soprattutto, prendiamo atto della fissazione dell’udienza finale del processo per il prossimo 25 novembre, nella consapevolezza che proprio questo chiedevano gli imputati: essere giudicati senza ulteriori indugi.

Sottolineiamo come la diffusione alla stampa di atti e verbali, a questo punto estranei al processo, e’ stata favorita con superficialita’ e precipitazione,ne  acclarata a questo punto anche dal  provvedimento del giudice, al solo evidente scopo di condizionare l’opinione pubblica ed il processo, senza alcun contraddittorio e senza che ci fosse data la possibilita’ di chiarirne autenticita’ e reale portata rispetto ad un presunto dichiarante, peraltro mai divenuto reo confesso, come artatamente scritto in alcuni articoli, che aveva reso tali dichiarazioni mentre veniva arrestato per altri reati, in un contesto che certamente non fa presupporre serenità, lucidità ed attendibilità.

Adesso attendiamo in silenzio la sentenza, com’e’ giusto che sia e come dovrebbe essere costume di chi ha delicate responsabilita’ sulla vita, e non solo sul certificato penale, di qualsiasi cittadino
ancora non giudicato ne’ tantomeno condannato.

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