ATTACCO AL “MOSTRO”

La Giunta Comunale di Acate ha approvato il progetto di “Adeguamento e Miglioramento” dell’impianto di Depurazione di contrada Canale.

“E’ una data storica- ci tiene a sottolineare il Sindaco, prof. Francesco Raffo- per i cittadini ed anche per me che, a partire dal gennaio 2014, ho avviato una vera e propria lotta all’inquinamento per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute pubblica, partendo proprio dal Depuratore e ricevendo in cambio solo denunce. Fra pochi giorni riinizieremo i lavori di riavvio dell’impianto. Ma la vera svolta sarà l’imminente presentazione alla Regione Sicilia del progetto, che porta la firma degli ingegneri Sidoti e Maganuco, che hanno lavorato con estremo senso di responsabilità e notevole impegno professionale. Oggi per ricevere finanziamenti si debbono presentare progetti esecutivi e cantierabili. E, non potendo affidare il compito a professionisti esterni per mancanza di soldi, hanno provveduto loro, bruciando i tempi e facendoci risparmiare decine di migliaia di Euro. Il nostro progetto è già inserito in una apposita lista per una somma pari a circa 980.000 Euro”.

“Questa- continua il prof. Raffo- è la mia prima risposta alla nobile iniziativa, portata avanti recentemente da numerosi cittadini, finalizzata a porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche la crescita esponenziale dei casi di Tumore. La mia battaglia parte dal depuratore perché sono convinto che l’inquinamento è una delle cause del  “Male oscuro”. La mia tesi trova riscontro nella  relazione di  una audizione tenutasi presso la Commissione Ambiente del Senato. Nell’importante documento, infatti, si legge testualmente, tra l’altro, che: “il Comune di Acate negli anni passati ha riversato per il 98% i reflui provenienti dalle condotte fognarie direttamente nel corpo recettore, rappresentato dal fiume Dirillo, senza alcun tipo di pretrattamento o di trattamento di disinfezione. Il tutto con gravi omissioni manutentive prolungate nel tempo, imputabili, a vario titolo, a tutti gli amministratori e funzionari comunali”. Questo stralcio della relazione smaschera in modo inequivocabile il muro di ipocrisia e di omertà su un tema così delicato e sul depuratore, lasciato per anni in totale abbandono e in stato comatoso, con le fogne che per tanti anni  hanno ammorbato il fiume, avvelenato gli animali  e inquinato l’ambiente. Oggi, finalmente, poniamo la prima pietra per la risoluzione definitiva del problema. Altri importanti progetti presto vedranno la luce, con i relativi finanziamenti: quello riguardante l’eliminazione di tutti i pozzi neri ubicati nelle zone periferiche del paese e, soprattutto,  un intervento rivoluzionario,  ovvero l’eliminazione  totale delle vasche di raccolta fognaria ubicate nel centro abitato. Un altro intervento strategico riguarderà la messa in funzione, finalmente, del Potabilizzatore che ci permetterà, con specifici trattamenti, di utilizzare l’acqua della Diga del Ragoleto. Presto, infine, consegneremo il primo lotto della Zona Artigianale. La Cattedrale nel deserto diventa luogo di lavoro e occupazione, una risorsa economica per il Comune, per i cittadini e per l’intera comunità”.

 

 

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