ARRESTATO PAKISTANO PER RIPETUTI TENTATIVI DI VIOLENZA

Una donna di Ragusa e il suo fidanzato pakistano sono stati i protagonisti di una nottata, quella del 17 gennaio, parecchio movimentata. I due si trovavano a casa della donna con un amico di lui a guardare un film. I due uomini, nel frattempo, stavano dividendo una bottiglia di vodka quando la donna avrebbe pronunciato il nome di Allah invano, scatenando le ire del fidanzato, che ha tentato di aggredirla costringendola a chiudersi a chiave in camera da letto. L’amico di lui ha tentato di placare la rabbia del ragazzo pakistano, ferendosi alla mano destra. La donna, intanto, chiama il 112 alla ricerca di aiuto. Dopo l’arrivo dei carabinieri e di un’ambulanza, la malcapitata decide di trascorrere la notte a casa di un’amica. Il suo fidanzato, in preda ai fumi dell’alcool, dopo le medicazioni e l’identificazione in caserma, si reca in strada e raggiunge l’abitazione dell’amica: a questo punto, le continue intemperanze del pakistano hanno richiesto, alle successive ore tre, nuovamente l’intervento di una pattuglia radiomobile che ha ricondotto il soggetto così vistosamente agitato alla casa famiglia presso la quale è ospite (in quanto richiedente asilo).

Anche tale intervento non ha riportato alla ragione lo straniero che nuovamente si è diretto presso l’abitazione dell’amica, tentando di sfondare con una grossa pietra il portone d’ingresso, mandandone la vetrata in frantumi. Il precipitare della situazione ha richiesto un nuovo intervento di due autopattuglie in circuito che immediatamente hanno ripreso le ricerche dell’uomo, nel frattempo fuggito dal luogo del misfatto. È stato però raggiunto poco distante dai militari e bloccato con non poche difficoltà. A tal punto lo straniero si è scagliato contro uno dei militari, con cui ha una colluttazione finendo in terra. Il militare, aiutato dai commilitoni, è riuscito poi a bloccare l’aggressore e ammanettarlo.

Il 23enne pakistano, Amran Jhah Syed Ali, nullafacente, in Italia quale richiedente asilo, è stato arrestato e associato alla casa circondariale di Ragusa. A suo carico s’ipotizzano i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, minaccia aggravata e danneggiamento.

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