APPUNTAMENTO A RAGUSA CON IL CINEMA D’AUTORE

Il prossimo 6 dicembre al cinema Lumière parte la sedicesima edizione del Costaiblea Filmfestival, evento dell’associazione Costaiblea, curato per la direzione artistica da Vito Zagarrio e per la parte organizzativa da Pasquale Spadola.

Un evento culturale nato a Scicli più di venti anni fa e legittimatosi ormai nel territorio come una manifestazione riconosciuta e apprezzata per eventi realizzati e per personaggi invitati.

Sedici edizioni, ventuno anni dalla fondazione, un ininterrotto supporto del Ministero Turismo e Spettacolo prima e dei Ministero dei Beni Culturali poi, un più recente finanziamento della Regione Siciliana, una collaborazione ormai radicata con la Cineteca Nazionale/Centro Sperimentale di Cinematografia e con l’Associazione Generale dello Spettacolo, un rapporto comunque esistente (nonostante il progressivo prosciugamento dei fondi) con Comune e Provincia regionale di Ragusa. Questi sono i dati del Costaiblea, che ha ospitato negli ultimi anni Maestri del cinema italiano come Dario Argento, Liliana Cavani, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Vittorio De Seta, Autori come il compianto Giuseppe Bertolucci, Mimmo Calopresti, Giuseppe Piccioni, Pasquale Scimeca, attori come Maya Sansa, Fabrizio Gifuni, Maria De Medeiros, ecc. 

Anche quest’anno il festival conferma la sua vocazione e le sue costanti: un omaggio a un regista noto del cinema italiano (in questo caso Enzo Monteleone, sceneggiatore del film premio Oscar Mediterraneo, collaboratore artistico di registi come Salvatores e Saura, regista anch’egli di film e fiction tv); un’attenzione ai film e alle serie televisive girati in “Costaiblea” (lo stesso Monteleone sposa il suo nome con Il capo dei capi, girato come si sa nelle stesse zone di Montalbano); il monitoraggio del cinema girato in Sicilia o dedicato a questo territorio (il documentario di Claudio Bondì dedicato a Lando Buzzanca, quello di Roberto Nobile sugli attori e la recitazione, i corti di Piero Messina).

Poi un omaggio a Francesco Rosi, vecchio Maestro del cinema nazionale, il cui celebre Salvatore Giuliano compie quest’anno ben cinquanta anni. Al film e a Rosi il festival dedica una tavola rotonda, cui partecipano importanti studiosi ed esperti (come Sebastiano Gesù, Fernando Gioviale e Giuseppe Traina dell’Università di Catania, Carmelo Arezzo, Tullia Giardina e il direttore artistico del festival, Vito Zagarrio dell’Università RomaTre).

Da sottolineare i premi alle opere prime: quest’anno il Premio Rosebud opera prima dell’anno (assegnata dal festival con Francesco Calogero, in collaborazione con il Comitato Film Arte e Cultura dell’Agis) va a Sette opere di misericordia dei fratelli De Serio che tanto ha fatto parlare di sé per il suo argomento, legato al tema dell’immigrazione. Parallelamente, il Premio Costaiblea opera prima va a Poker Generation, un film di Gianluca Mingotto con Francesco Pannofino, Lina Sastri, Andrea Montovoli, Piero Cardano. Si tratta di un film che è stato girato a Scicli, e rientra dunque pienamente nello spirito del festival Costaiblea e delle sue origini. Tornando al programma del festival, da registrare ancora il premio dedicato ai “mestieri del cinema” assegnato quest’anno a Pivio & Aldo De Scalzi, noti autori di colonne sonore per il cinema italiano più recente (ed anche di Monteleone). E poi la presenza di personaggi siciliani noti o emergenti: come l’attore Roberto Nobile che presenta un suo omaggio all’arte della recitazione,e il giovane regista di Caltagirone Piero Messina, che presenta un paio di suoi corti (Terra, in particolare, è girato in Sicilia) pluripremiati dalla critica.

“Attenzione al cinema “giovane” o degli esordienti, omaggio al cinema di Maestri di varie generazioni, osservatorio sul cinema siciliano e in particolare su quello girato nella Val di Noto: il Costaiblea – afferma il direttore artistico Vito Zagarrio – ha una sua precisa identità, una sua notorietà, gode di un rispetto nazionale e internazionale, ed ha contribuito alla nascita e allo sviluppo della cultura festivaliera siciliana. Spero che anche quest’anno il festival possa essere luogo di proiezioni, di riflessioni, di incontri con e sul cinema”. 

 

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