APPROVATO IL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DA PARTE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

Dopo due anni di incertezze finalmente il piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente, mentre l’Isola si trova in piena crisi, nel bel mezzo di una situazione caotica con oltre un miliardo di euro di debiti da parte di ATO e Comuni, con una raccolta differenziata al palo sotto il 10% e con il 90% di spazzatura smaltita in discarica e un sistema impiantistico da terzo mondo.

Gli investimenti e le attività per dotare la Sicilia di un sistema impiantistico efficiente per la lavorazione della spazzatura differenziata, come impianti di compostaggio, di selezione e valorizzazione dei rifiuti e isole ecologiche da realizzare tra il 2012 e il 2013 purtroppo hanno già subito uno fermo e uno slittamento di un anno. I risultati sono tragici, in particolare per la mancata differenziazione della frazione umida, in gran parte dei comuni soprattutto nelle grandi città, a causa dell’assenza di centri di compostaggio.

Nella nostra regione, invece un sistema efficiente di valorizzazione della materia proveniente dai quasi tre milioni di tonnellate di rifiuti, attraverso un sistema industriale legato alla filiera del riciclo, produrrebbe da 6 a 10 mila posti di lavoro, un’opportunità che stiamo drammaticamente perdendo.

Analoga la situazione delle discariche, che sono il vero business dell’attuale sistema, 4 delle 14 presenti in Sicilia sono a rischio saturazione (Palermo, Ragusa,  Caltanissetta e Enna) le altre sono il frutto di una politica dell’emergenza che ha trasformato l’isola in un letamaio.

Infine la crisi finanziaria delle ATO e dei Comuni che rappresenta l’ostacolo maggiore allo sviluppo di un sistema virtuoso.  I 27 ATO, che per la stragrande maggioranza hanno avuto una gestione scandalosa e clientelare, dovrebbero essere liquidate ai sensi della norma (L.R. 9 8/4/2010) per far posto alle 18 società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti (SRR) e invece continuano spudoratamente grazie ai commissari nominati attraverso una becera logica lottizzatoria ad esercitare il potere clientelare, non ultimo l’esempio emblematico della stabilizzazione di 19 operatori ex Co.co.co. nell’ ATO Ragusa Ambiente in liquidazione.

Insomma è necessario voltare definitivamente pagina, utilizzando l’opportunità offerta dell’approvazione del Piano regionale, cambiando passo per trasformare la questione rifiuti da problema a risorsa con scelte politiche coerenti e controlli efficaci in una Sicilia che non può perdere anche questa opportunità.

 

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