Appaltati i lavori per l’ospedale di comunità al Busacca di Scicli. La struttura pronta entro il mese di marzo 2026

L’atteso appalto è arrivato ed è stato anche aggiudicato. I lavori, per un importo complessivo dell’intervento, è di 2 milioni e 300 mila euro, sono stati appaltati lo scorso 9 ottobre alla ditta Pinzarotti spa di Catania. Il finanziamento trova sostegno nel PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza e l’Asp di Ragusa parteciperà con una somma di 91 mila euro che saranno prelevati dal bilancio aziendale. Gli interventi riguarderanno il terzo piano del Padiglione N, il Monoblocco a più piani che è stato costruito negli anni Ottanta come “costola” del Busacca tipico, quest’ultimo, per il suo essere un complesso sanitario a padiglioni.

I lavori vanno a concretizzare il progetto di Ospedale di Comunità quale sarà appunto l’ospedale sciclitano secondo la rete sanitaria regionale.

Tre in tutto  gli Ospedali di Comunità in provincia di Ragusa: uno a Ragusa, uno a Scicli ed uno a Comiso. Si tratta di una Casa di comunità con un sistema di assistenza a bassa intensità di cura la cui gestione sarà affidata a personale infermieristico qualificato. Se la legge Balduzzi undici anni fa, nel 2012, ha lanciato una ciambella di salvataggio per l’ospedale sciclitano pensando alla formula degli Ospedali Riuniti di Modica e Scicli che ha permesso di evitare la definitiva chiusura del Busacca, oggi il Piano nazionale di ripresa e resilienza rende giustizia alla struttura sanitaria sciclitana disegnandone il destino. Certezza, questa, arrivata negli ultimi anni. Il Monoblocco N è l’edificio dove si interverrà con i lavori appena aggiudicati all’impresa catanese, dove sarà allocata la Casa di comunità che sarà gestita da personale infermieristico qualificato e dove è operativo da qualche anno il reparto di lungodegenza ed altri servizi sanitari.

Che ruolo dà, tecnicamente, il piano regionale sanitario all’Ospedale di Comunità?

Viene presentato come una struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. In Sicilia sono previste 400 strutture sanitarie territoriali, rivolte a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di assistenza e sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio o in mancanza di idoneità del domicilio stesso, sia strutturale che familiare.

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