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ANNIVERSARIO DELL’INDIPENDENZA DELLA REPUBBLICA DELL’AZERBAIJAN: GRANDE SERATA DI GALA AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
03 Dic 2011 16:07
Si è svolta ieri, 2 dicembre, al Teatro dell’Opera di Roma, la serata organizzata in occasione del 20° Anniversario del ristabilimento dell’Indipendenza della Repubblica dell’Azerbaijan.
L’ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaijan in Italia, Vaqif Sadiqov, ha visitato Catania qualche settimana fa e ha invitato il nostro giornale a questo importante momento diplomatico, un’occasione straordinaria volta a suggellare l’amicizia tra l’Italia e la Repubblica del Caucaso.
Un doveroso intervento d’apertura quello fatto dal Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Marta Dassù.
La Dassù ha messo in luce l’importanza dei rapporti economici che l’Italia intrattiene con l’Azerbaijan, prima fra tutti l’importazione di petrolio. Una dichiarazione che è servita da introduzione per l’argomento cardine della serata: la cultura azera. “È fondamentale –ha dichiarato la Dassù- uno scambio culturale adeguato per favorire quel processo di rafforzamento del legame tra questi due Paesi”.
L’evento al Teatro dell’Opera, infatti, è stato interamente dedicato alla promozione territoriale e culturale dell’Azerbaijan. Immagini bellissime di paesaggi azeri hanno accompagnato il concerto dell’Orchestra Statale di Camera dell’Azerbaijan Gara Garayev; una mostra di tappeti e di altre opere d’arte applicata è stata allestita nei corridoi e all’ingresso del Teatro.
Dopo l’intervento di Marta Dassù, la First Lady della repubblica caucasica, signora Mehriban Aliyeva, ha ringraziato personalmente tutti gli ospiti presenti e delineato brevemente la storia dell’Azerbaijan dal II secolo a.C.
“ La via della seta attraversava il nostro paese nel II secolo avanti Cristo- ha spiegato la signora Aliyeva- e le forme di civilizzazione dell’Azerbaijan hanno lasciato una profonda impronta sulle numerose culture di passaggio”. Questo giovane paese, come ha dichiarato la stessa signora Aliyeva, da vent’anni assicura l’80% dell’economia totale dei paesi della zona caucasica. Un Paese che è riuscito a ridurre il livello di povertà del 40% (originariamente del 49%), che ha fondato l’Opera e il balletto nazionale e realizzato 2000 scuole secondarie in tutto il suo territorio.
“Dal punto di vista delle relazioni con gli altri Paesi, le relazioni tra l’Azerbaijan e l’Italia meritano un’attenzione particolare – continua la first lady- Oggi l’Italia è il più grande partner commerciale dell’Azerbaijan. Le grandi società italiane lavorano con successo nel campo dell’energia”.
Nel 1991 l’Azerbaijan dichiarò la propria indipendenza ma i primi anni furono tormentati dall’inizio della guerra del Nagorno-Karabakh, contro l’Armenia. Un conflitto che ancora oggi reprime il 20% della popolazione azera, sottomessa al dominio armeno.
Nonostante questa enorme piaga, l’Azerbaijan risulta essere una repubblica propositiva. La signora Aliyeva ha dichiarato di avere tutta l’intenzione di organizzare delle giornate dedicate alla cultura del suo Paese nella capitale italiana e, allo stesso modo, di promuovere la cultura italiana in Azerbaijan. Perchè, come ha spesso sottolineato, la vera ricchezza della prima repubblica caucasica risiede proprio nella cultura.
Come segno d’amicizia, la first lady ha donato all’Italia una somma di denaro, corrispondente a 100.000 euro, per finanziare l’opera di restauro di uno dei monumenti di Roma e ha assicurato che, al termine della serata, ognuno avrebbe avuto un’immagine nuova dell’Azerbaijan. E così è stato.
A conclusione dell’intervento della signora Aliyeva, un lungo applauso ha preceduto l’ingresso dell’Orchestra Statale di Camera dell’Azerbaijan, diretta dal maestro Teymur Goyciayev.
Il concerto è stato uno stupendo susseguirsi di brani della tradizione azera, intervallati da qualche perla della tradizione lirica italiana (Torna a Sorrento, eseguita dal solista Samir Jafarov, ha fatto esplodere l’intero teatro). La magnificenza dell’Orchestra è stata sapientemente accompagnata dalle immagini proiettate in concomitanza con i brani. Tutto è servito ad immergere gli ospiti nel colore dei prati azeri, delle spiagge, delle città illuminate e dei più antichi disegni della tradizione persiana.
Clou del concerto, la partecipazione di cinque suonatori di nagara, particolari tamburi dell’Azerbaijan. Un ritmo trascinante quello di Natig Shirinov, un crescendo di battiti, quasi un galoppare dell’intero teatro. Un momento sublime.
A conclusione del concerto, l’Ambasciata dell’Azerbaijan in Italia ha offerto un cocktail di ringraziamento a tutti i partecipanti, in un’atmosfera di assoluta amicizia e di propensione verso un legame solido e permanente.
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