Amsterdam: una scultura per raccontare la nostra ossessione per gli smartphone

Viviamo in un’epoca in cui la maggior parte delle giornate sono trascorse in compagnia dei nostri cellulari, passando tra i post dei social ai vari messaggi.

Sembra che preferiamo trascorrere il nostro tempo sui nostri telefonini piuttosto che conversare con i nostri cari. La nostra ossessione per la tecnologia, intesa come smartphone, pc, televisori e tutto quello che contengono, ci sta sfuggendo di mano e spesso influisce sul nostro rapporto con le persone che ci circondano, compresi familiari e amici.

Si tratta di una condizione relativamente nuova, oggetto di studio sia da parte di scienziati che di artisti contemporanei.

Per questo, durante il periodo invernale, artisti di tutto il mondo prendono parte ad un festival che si svolge ad Amsterdam, creando installazioni luminose straordinarie.

Gali May Lucas è un’artista britannica e anche uno dei partecipanti al festival. Quest’anno, insieme alla scultrice Karoline Hinz, ha creato una serie di sculture che raffigurano delle persone concentrate sui loro telefoni cellulari e con i volti illuminati dai dispositivi stessi. L’installazione è intitolata “Absorbed by Light”.

“Andando in bicicletta al lavoro la mattina, vedo gente persa nella luce dei loro telefoni cellulari. Sulle panchine, sul tram, nei ristoranti, nessuno si parla più”, spiega l’artista. Come dargli torto?

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