ALLIEVI DEL CENTRO SUBACQUEO IBLEO NE VISITANO UNA GUIDATI DALL’ISTRUTTORE

Una delle esperienze formative per un subacqueo ,che ha raggiunto un buon numero di immersioni è quella in grotta. Il controllo emotivo della claustrofobia è alla base per iniziare l’ingresso in questo ambiente buio, illuminato per un breve tratto dalla luce esterna e poi dalla torcia. Attraverso l’assetto neutro ed un controllato uso delle pinne che devono essere perfetti, per non alzare sospensioni e ridurre la visibilità, si inizia ad esplorare seguendo sia in andata che nel ritorno il filo di Arianna.

Il ritorno attraverso l’acqua dentro questo spazio limitato, la terra madre, ricorda la nostra esperienza dei primi nove mesi della nostra esistenza. La vita anche qui c’è,  branchi di piccoli pesci, ceriantus, spugne, alghe, e magari stalattiti ricoperte da organismi. Le stalattiti,formazioni calcaree formatesi dallo stillicidio continuo di gocce d’acqua, ci indicano che quella grotta sommersa, in altra era geologia era in aria, e magari poi vissuta da Uomini. Incidenti mortali, sono avvenuti durante queste esplorazioni,occorre quindi essere coscienti delle proprie capacità e rinunziare se non si è sicuri ci sarà un’altro momento.

 

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