È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Alle ex Province mancano i soldi. Se ne discuterà in Assemblea
28 Giu 2017 08:48
Si preannunciava una conferenza Regione – Autonomia locali infuocata e dai lunghi coltelli quella che alle 12.00 si è svolta a Palermo presso l’Assessorato alle Autonomie Locali. Sul
tavolo delle contrattazioni c’era la somma a
disposizione dei Liberi Consorzi, per intenderci le ex Province, in totale 62
milioni di euro da dividere in 9 parti. Non è stato un computo semplice attesa la
grave situazione finanziaria in cui versano tutti e nove gli enti dopo la
riforma farlocco del Presidente Crocetta che di fatto ha esautorato le province
dei loro entroiti economici ma ha lasciato inalterati competenze e soprattutto
dotazione organica. Solo la ex provincia regionale di Siracusa avrebbe bisogno
per uscire dal deficit strutturale in
cui versa, di 45 milioni di euro, mentre
la ex provincia di Ragusa di 18 milioni e mezzo. Cifre importanti che non
potranno essere assicurati in toto agli enti secondo le proprie esigenze perché
obiettivamente òa somma a disposizione invece è insufficiente. Non soo mancati momenti di tensione tra i componenti il tavolo istituzonale ma anche per fortuna di sintesi. I 9 rappresnetanti dei liberi Consorizi siciliani di concerto con l’Assessore alle Autonomie locali, Lantieri, hanno convenuto di ricolgersi direttamemte all’Assemblea regionale che in sede di discussione al collegato alla finanziaria dovrebbe recepire l’emendamento che prevede 100 milioni necessari a dare copertura finanziaria ai disastrati bilanci delle ex province. Nelle more ripartita solo una piccola parte delle somme a disposizione. Ricordiamo che il
mancato avvio del processo di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali da parte
della Regione ed il contestuale e plurimo intervento del legislatore statale,
volto a sottrarre nel corso di un triennio tutte le entrate proprie dell’Ente
(derivanti dalle tasse pagate nel territorio per RCA e IPT), ha ingenerato un
corto circuito giuridico/finanziario dal quale derivano effetti perversi che
incidono ed incideranno sempre più pesantemente sui servizi essenziali resi ai
cittadini e sul personale a tempo indeterminato e determinato dell’Ente.
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