ALLATTAMENTO

Nell’ultimo appuntamento, precedente alla parentesi “Mulino Bianco” avevamo visto l’alimentazione nei mesi della gravidanza e  avevamo anticipato che il prossimo argomento sarebbe stato l’allattamento perché, come abbiamo più volte ribadito, le basi per una buona salute possono in parte essere poste già nel grembo.
Prima di parlare tecnicamente di quali siano, ove sia possibile farlo ovviamente , i vantaggi ed i benefici dell’allattamento materno da un punto di vista nutrizionale vorrei raccontare le storie di alcune donne che hanno allattato i loro bambini e di altre che, invece, non l’hanno fatto.
Laura : “Allattare è, secondo me, una questione principalmente psicologica. Il latte, a mio avviso, lo abbiamo tutte però non tutte, e questo va rispettato, si sentono di farlo e questo blocca la fuoriuscita del latte in quantità sufficienti per alimentare un bambino. Credo che se una mamma non si senta serena o psicologicamente supportata sia meglio non allattare. Io, ad esempio, ho allattato mio figlio fino a 4 mesi. Poi ho smesso perché mi stancavo parecchio e non reggevo la mancanza di sonno. I bambini crescono lo stesso, ma è vero che quei momenti sono davvero molto speciali sia per la mamma che per i piccoli.”
Silvia: “ Io sono una cultrice dell’allattamento materno e mi ritengo molto fortunata perché sia con la mia prima bimba che ho allattato per il primo anno di vita e con la seconda, nata a distanza di appena un anno, ho avuto latte in abbondanza fin dai primi momenti successivi al parto. Le mie bimbe si sono attaccate facilmente e per me è stato ed è tutt’ora, con la seconda che ha 7 mesi e che ancora allatto, un piacere immenso. Il legame che si instaura è unico, ma allattare comporta anche una predisposizione ad una particolare pazienza perché, comunque, è decisamente più vincolante rispetto al biberon.”
Carla:” Io ho avuto un’esperienza quasi comica, anzi, proprio comica. Avendo partorito ben 3 gemelli mi avrebbe fatto comodo avere anche un terzo seno e mi sentivo un po’ come le cagne che partoriscono i cuccioli e se li attaccano contemporaneamente. Per me è stato proprio così e devo dire che, seppur faticoso, mi sono fatta delle grandi risate. Ho allattato Luca, Giovanni e Sara per 5 mesi. Poi sono tornata ad essere umana!”
Federica: “ Io non ho allattato e credo che, nel caso in cui avessi un secondo figlio, non allatterei di nuovo. Ho avuto un parto bruttissimo e quando ho avuto forza sufficiente per provare ad allattare mia figlia Roberta, dopo qualche giorno dalla nascita, lei si era già abituata al biberon ed io non mi sentivo in forma per insistere. Mi sarebbe piaciuto, ma credo che bisogna sentirsela.”
Giovanna: “ Io ho scelto di non allattare. Non credo che l’amore di una mamma sia minore se si fa una scelta del genere. A me spaventava proprio l’idea di avere mio figlio attaccato al seno. Avevo paura di provare dolore e di trasmettergli questa negatività e quindi ho deciso di non provarci affatto infatti il poco latte che avevo è andato via dopo poche settimane.
Dai racconti brevi, ma assolutamente esaustivi, capiamo che l’allattamento è una materia delicata e che non tutte le donne possono, scelgono o vogliono farlo. Nessuno può dare giudizi o sentenze anche perché ogni donna è diversa e vive, giustamente, diversamente la sua gravidanza, la sua maternità e il post. Sono così tante le dinamiche che scaturiscono dopo un parto che nessuno può assurgersi a ruolo di giudice. Ad onore di cronaca, però, è giusto dire che, indubbiamente la nutrizione di un bambino attraverso il senso della mamma è, sicuramente la più sana e la più consigliata e, come ogni martedì, la nostra Dott. Samantha Amato (nella foto), ci dice perché.
“Il latte materno fornisce sia nutrimento che sostanze bioattive (Ab, ormoni, antibiotici, antiossidanti) utili per la crescita, lo sviluppo e la salute del bambino. Il suo contenuto in vitamine varia a seconda dello stato nutrizionale della madre. L’allattamento esclusivo al seno è il metodo preferito di nutrimento del bambino per i primi 6 mesi e fino a 2 anni. Il latte materno protegge dalle malattie infettive, allergie, dalle malattie virali e (sembra) dalle malattie croniche a base immunologica (diabete, celiachia, tumori infantili e infiammazione cronica dell’intestino).L’allattamento sembra ridurre il rischio futuro di sviluppare sovrappeso e obesità, probabilmente favorendo l’auto-regolazione dell’introito di energia.”
Dott.ssa alle donne che allattano potrebbe dare delle linee guida o dei consigli?
Certamente. Rischio di essere ripetitiva, ma, così come in gravidanza, il fumo è bandito. Fumare, infatti, diminuisce la montata lattea e le sostanze tossiche passano nel latte. E’ preferibile non assumere farmaci senza il parere medico, moderare o evitare alcolici e alimenti nervini (caffé, té, cioccolato).
Dal punto di vista prettamente nutrizionale i fabbisogni nutritivi della donna che allatta sono superiori a quelli della donna in stato di gravidanza (fra le 450 e le 550 kcal in più al giorno).
Aumenta anche il fabbisogno di acqua! (6-700 ml in più al giorno).
Il modello dietetico consigliato alla puerpera è simile a quello della gestante, con un maggiore fabbisogno di proteine, calcio, altri minerali e vitamine.
Ancora una volta sono importanti gli acidi grassi essenziali (omega-3 e omega-6). Gli omega-3 li troviamo nei pesci grassi (dentice, luccio, tonno, salmone, anguilla, palombo) e nell’olio di pesce. Gli omega-6, negli oli vegetali (di mais, di soia, di noci, di girasole, d’oliva).
Ci sono alimenti che è meglio evitare?
Sì. Alimenti che danno un cattivo sapore al latte (asparagi, aglio, cipolle, cavoli, mandorle amare).
Alimenti che contengono sostanze allergizzanti (formaggi fermentati, crostacei, molluschi, mitili. A volte anche fragole, ciliegie, pesche, albicocche, ecc.).
Evitare gli alcolici e ridurre gli alimenti e le bevande nervine (caffè, tè, cioccolato).
Se mi è consentito vorrei anche sfatare alcuni luoghi comuni, senza voler mancare di rispetto alle antiche credenze popolari. Non è vero che un seno piccolo fa poco latte. Una mia paziente, con una taglia prima di reggiseno ha allattato suo figlio per 11 mesi. Meno che mai che allattare rovina il seno: il senso cambia, così come il corpo, ma il cambiamento non è negatività, anzi e ciò dipende sempre dalle priorità che una donna si da ovviamente. Non è vero che bere tanto latte ne favorisce la produzione, ma bere molti liquidi aiuta e purifica. Tra questi liquidi, però, non è certo la birra a favorire la produzione del latte…”
Dedicando in particolar modo questo martedì a tutte le mamme e anche alle nonne, essendo oggi la festa dei nonni, vi do appuntamento alla prossima settimana.

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