È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ALLATTAMENTO: UNA FASE DELICATA PER MAMMA E FIGLIO.
05 Nov 2015 17:59
L’allattamento al seno, oltre a rappresentare in assoluto la migliore fonte di nutrimento per il neonato, rappresenta una fase delicata e impegnativa anche per l’organismo della neo-mamma, la cui alimentazione deve essere arricchita in modo piuttosto specifico. Infatti, se già prima e durante la gravidanza la madre deve seguire alcune semplici – ma basilari – regole alimentari, in allattamento se ne deve aggiungere qualcuna in più.
In termini nutrizionali, del resto, la produzione di latte è più gravosa della gravidanza, e i fabbisogni supplementari della nutrice dipendono dalla quantità prodotta. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) più recenti, la nutrice sana e attiva in allattamento esclusivo necessita di 460-560 calorie/giorno, 21 g di proteine/giorno nel I semestre (13 g/giorno nel secondo) e 600-700 mL di acqua/giorno in più rispetto al proprio fabbisogno. Questi numeri, ovviamente, valgono per le donne normopeso, ma varieranno in caso di sottopeso, sovrappeso e obesità. Per rispondere alle esigenze individuali senza impazzire con i calcoli di grammi e kcal, è sufficiente porre un pizzico di attenzione in più, soprattutto nei confronti degli alimenti proteici, senza il bisogno di ricorrere all’uso di supplementi vitaminico-minerali.
Tradotto, durante l’intero periodo di allattamento sarà necessario assumere quotidianamente sia una porzione di carne, pesce o uova, sia una porzione di latte o formaggio o yogurt, oltre a un adeguato apporto di vegetali e frutta fresca (sempre opportunamente lavati, come in gravidanza), cereali, olio d’oliva e, eventualmente, frutta secca. Meglio, invece, stare alla larga da prodotti industriali, bevande gasate e/o zuccherate, bevande nervine (che possono creare iperattività anche nel bambino) alcolici (l’alcol passa nel latte, e può inibire la montata lattea e provocare nel lattante sedazione, ipoglicemia, vomito e diarrea), carni conservate, pesci di grossa taglia e di dubbia provenienza, cibi sotto sale e, in generale, pietanze troppo elaborate. Nel limite del possibile, inoltre, si dovrebbero preferire prodotti locali e di stagione.
Alcuni alimenti ingeriti dalla madre, inoltre, possono influire in modo più marcato sul sapore del latte, rischiando di farlo risultare sgradito al bambino. Può essere il caso di alcune spezie, come curry e peperoncino, ma anche di cavolfiori, verze, aglio, porro, scalogno, cipolla, peperoni, sedano, asparagi e alcune tipi di formaggio dal sapore più intenso, come gorgonzola, brie o provola affumicata. Tuttavia, se questi alimenti sono stati assunti normalmente durante la gravidanza, le sostanze aromatiche in essi contenute sono passate nel liquido amniotico e sono già state “assaggiate” dal feto, permettendogli di abituarsi al gusto.
Si tratta, quindi, di stare più attenti sia alla qualità che alla quantità di quanto ingerito, per garantire la produzione di un latte sano e completo e, al tempo stesso, soddisfare l’eccezionale fabbisogno energetico tipico di questa fase. Non sempre, però, per la donna è facile aggiungere ben 500 kcal in più alla propria dieta, soprattutto se si ha paura di esagerare e, quindi, di ingrassare. È consigliabile, in questo senso, introdurre (o, se già presente, maggiorare) uno spuntino ad alta densità energetica in mattinata e uno nel pomeriggio.
Vediamo, adesso, perché il latte materno è così importante per il bambino. Esso ha il compito di fornire al neonato tutti i nutrienti di cui ha bisogno in questa prima, delicatissima fase di vita, e per questo è caratterizzato da una composizione molto specifica, non paragonabile a quella dei latti artificiali. Esso è composto da acqua, acidi grassi essenziali, DHA, proteine, vitamine, ferro, ma anche enzimi e anticorpi fondamentali per proteggere il bambino dalle infezioni (sia batteriche che virali) e per favorirne lo sviluppo intestinale. Inoltre, è sempre alla temperatura ideale ed è direttamente assimilabile.
Negli ultimi anni, inoltre, gli studi scientifici sull’allattamento al seno sono cresciuti in modo esponenziale, e se ne sono dimostrati i benefici sia per la mamma che per il proprio bambino. In primis, si è visto che, statisticamente, gli adulti che sono stati allattati al seno hanno minori probabilità di sviluppare diabete, obesità e sovrappeso. Nelle mamme, inoltre, la possibilità di allattare è stata correlata con la riduzione del rischio di tumore al seno e di depressione post-partum.
E il latte artificiale? Anche se diventa indispensabile nei casi di necessità, purtroppo questo prodotto non contiene gli anticorpi e le sostanze nutritive propri del latte umano. Infatti, Unicef e OMS raccomandano di “non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica o in caso di insufficiente produzione”, né di dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento. Inoltre, bisogna sempre prestare molta attenzione nell’eventuale preparazione del latte in polvere, usando acqua in bottiglia e sterilizzando bene recipienti e biberon.
In ogni caso, dopo i primi sei mesi di vita, arriva il momento di iniziare lo svezzamento nel bambino, associando al latte l’introduzione graduale di altri alimenti, mentre la madre può tornare, sempre in modo graduale, alle abitudini alimentari pre-allattamento.
di Wanda Rizza
http://www.ragusaoggi.it/52897/alimentazione-in-gravidanza-non-vero-che-bisogna-mangiare-per-due
Alimenti da evitare durante l’allattamento
Alcolici e superalcolici (birra inclusa! Questa bevanda, infatti, non ha nessun ruolo nel favorire la secrezione di latte e può passare alcool nel latte oltre a renderlo amaro)
Bavande gasate e/o zuccherate
Carni conservate
Pesci di grossa taglia
Prodotti sotto sale
Se almeno uno dei due genitori è un soggetto allergico, dovrebbero essere evitati gli alimenti con un maggiore contenuto di istamina, quali:
Crostacei, molluschi
Cioccolata, cacao
Fragole, pesche
Selvaggina
Alimenti conservati
Formaggi fermentati
Inoltre: NON FUMARE
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