ALLA “DIMORA DI SPARTIVENTO” LE ECCELLENZE GASTRONOMICHE DEL TERRITORIO IBLEO

La presenza di quattro chef stellati in provincia di Ragusa come risorsa sulla quale investire per incrementare un flusso turistico destagionalizzato, legato alla cultura per il cibo, alla qualità dei prodotti e alla ricerca gastronomica. 

Questa una delle proposte emerse dall’incontro “I giovedì del turismo ibleo”, iniziativa organizzata dal Citur, il consorzio ibleo per il turismo.

Presso la “Dimora di Spartivento” (un antico casale ristrutturato con vista panoramica su Ragusa e Modica), le eccellenze nel campo della ristorazione si sono confrontate sui temi portanti del turismo nel territorio ibleo.

Presenti lo chef Ciccio Sultano del ristorante “Il Duomo” di Ragusa Ibla, Pinuccio La Rosa della “Locanda Don Serafino” a Ragusa Ibla e Paolo Failla dell’hotel “Palazzo Failla” di Modica, struttura che ingloba il ristorante stellato “La Gazza Ladra”. I lavori sono stati coordinati da Giuseppe Lizzio, vicepresidente Citur.

“Do il benvenuto in questa struttura – afferma Carlotta Schininà, responsabile della “Dimora di Spartivento” – aperta da circa sei mesi. Come soci del consorzio siamo molto interessati ad iniziative di questo genere – continua – una occasione di confronto fra i professionisti del settore. Molti i temi affrontati in queste settimane di incontro, oggi ci soffermiamo su una delle eccellenze che il territorio ibleo offre, ovvero la gastronomia”.

“Il nostro prodotto risulta vincente – sostiene Paolo Failla – perchè fortemente radicato nel territorio. Nelle nostre strutture si respira la cultura siciliana e la forte adesione alle tradizioni. Il turismo gastronomico ha aperto un nuovo mercato e la provincia di Ragusa è ormai una consolidata destinazione internazionale, arrivano da tutto il mondo. Purtroppo però siamo penalizzati dalla carenza infrastrutturale che rende sottodimensionato il servizio offerto in questa parte della Sicilia”.

“La mensione di ristoranti iblei sulla guida Michelen, unica guida a risonanza mondiale – afferma lo chef Ciccio Sultano – comporta un notevole flusso di turisti. Si dovrebbe perfezionare l’intero comparto in modo tale da offrire un prodotto eccellente a 360 gradi. Ancora oggi sono costretto a dire ai miei ospiti che l’ufficio turistico, prima ospitato a Palazzo La Rocca, è chiuso, che non c’è un servizio di autobus adeguato, che non esiste una linea ferroviaria efficente. Per non parlare dell’aeroporto, della cui apertura sarò certo solo quando avrò effettuato il primo chek in”.

“Dove c’è una buona agricoltura è quasi normale avere una buona gastronomia. Da questo binomio nasce un viaggio – afferma Pinuccio La Rosa – ed il luogo diventa una destinazione. Il territorio ibleo è ricco di grandi tradizioni culinarie ma la svolta è arrivata nel 2000, quando Sultano prima e noi, pochi mesi dopo, abbiamo puntato sul salto di qualità. Un concetto rivoluzionario per la provincia, che ha aperto nuovi scenari sul panorama internazionale. Avere un ristorante rinomato era il mio sogno nel cassetto e per questo, dopo la laurea in economia, ho deciso di continuare il mestiere della mia famiglia. Certamene alla eccellenza non si arriva da soli. Occorre alta professionalità di tutto lo staff, occorre una buona strategia di marketing aziendale ed una ottima promozione. Purtroppo in questi anni non abbiamo potuto contare sull’apporto degli enti locali, autori di iniziative fallimentari nel settore turistico. Auspico infatti che i prossimi incaricati dalle future amministrazioni comunali e provinciali siano professionsti competenti. Il nostro è un settore dove non si può improvvisare”.

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