ALFANO SCARICA SEMPRE LE SUE RESPONSABILITA’ SUGLI ALTRI

“C’è un limite anche alla scorrettezza politica, soprattutto quando, nella cieca foga di attaccare a qualunque costo l’operato delle amministrazioni passate, si mette in dubbio anche la correttezza dei dipendenti e dei dirigenti pubblici. Ma Alfano non è nuovo a queste cose. Per nascondere la propria incapacità, scarica sempre su altri responsabilità inesistenti!

Con una ennesima boutade, per altro facilmente comprovabile con gli atti prodotti, Alfano ha dichiarato che dal 1991 non si provvedeva a stilare una graduatoria definitiva, e relative integrazioni, per l’assegnazione delle case pubbliche popolari. Se Alfano a suo tempo avesse svolto bene anche il ruolo di consigliere comunale oggi saprebbe che dopo il 1991, esattamente nel 1994, una graduatoria è stata non solo stilata, ma regolarmente pubblicata. Si informi, dunque, prima di dire sciocchezze. Nel 2000 si è provveduto a rifare un bando generale e a pubblicare una nuova graduatoria, e da allora, fino al 2007, i bandi integrativi previsti dalla legge sono sempre stati effettuati. In ultimo, nel 2007, è stato pubblicato un ulteriore bando generale, la cui graduatoria provvisoria è stata inviata all’ufficio economato affinché si provvedesse alla pubblicazione.

Gli atti per la pubblicazione della stessa erano già pronti per essere pubblicati sulla G.U.R.S nel 2008. Il sindaco Digiacomo e l’intera giunta sono decaduti il 12 febbraio 2008. Il sindaco Alfano ha avuto a disposizione, a partire dal giungo dello stesso anno, trenta mesi di tempo. Ora millanta trasparenza e legalità, accusando politici, dipendenti e dirigenti, di avere operato dal 1991 contra legem. Ma ancora una volta, l’unico che agisce contra legem e rema contro gli interessi delle fasce più deboli è proprio lui.

Ci spieghi infatti come mai ha lasciato trascorrere quasi tre anni, senza nemmeno effettuare le integrazioni che dice che sono previste per legge. Ci spieghi come mai, dopo 30 mesi, provvede a stilare una nuova graduatoria. Ci spieghi come, in questi anni, ha potuto assegnare decine di alloggi popolari con propri decreti senza chiarire i criteri di scelta. Ma quel che è peggio è che il sindaco trascina in questa ridda di menzogne anche il neo assessore ai servizi sociali, Salvatore Schirmo.

Auspichiamo che, in futuro, l’assessore constati di persona ciò che è stato fatto e ciò che, invece, dichiara il sindaco. Se non altro per non ledere la sua credibilità”. 

(s.v.)

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