AL GUZZARDI DI VITTORIA INTOLLERANZA E RAZZISMO

E’ stato portato nella tarda serata di mercoledì al 118 di Santa Croce Camerina, un cittadino extra comunitario con un profondo taglio al polso causato dalla caduta di un vetro a mannaia sull’arto superiore  che ne ha provocato oltre che un taglio profondo anche il pericolo di una probabile amputazione. Il medico in servizio alla guardia medica, ha accompagnato il paziente all’ospedale Guzzardi di Vittoria ritenendo che fosse la struttura più indicata a risolvere il problema, ed è qui che iniziano i problemi a cui hanno assistito non solo gli operatori del 118 ma anche l’amico che accompagnava il ferito, ed è proprio quest’ultimo che racconta i fatti che noi abbiamo puntualmente verificato.

Il medico in servizio al pronto soccorso non appena arriva il paziente inizia ad inveire dicendo che il 118 di Santa Croce deve portare questi.. (scegliamo di mettere i puntini) all’ospedale di Ragusa, e che deve smettere di portare…. (rimettiamo i puntini) a Vittoria. Inutile dire che erano tutti allibiti, accompagnatore compreso che ha chiesto ad alcuni presenti, se avessero sentito quello che il medico aveva urlato. Qualcuno è stato costretto ad ammettere che aveva sentito bene, che quel signore era un cafone e un ineducato e che cafoni e ineducati non hanno titoli di studio nè nazionalità. Lo stesso ci ha riferito che non è la prima volta che al pronto soccorso di Vittoria accadono questi fatti e che spesso provocano difficoltà in chi accompagna gli ammalati, motivo per cui si riservano di mandare una nota al responsabile per risolvere una questione che inizia ad avere dell’incredibile.

Sempre lo stesso ( di cui forniremo le generalità qualora fossero richieste) fa notare che questo… signore (medico mi sembra inopportuno) vanifica lo sforzo di quanti giornalmente danno la vita per un lavoro faticoso che spesso passa sotto silenzio ma di cui la valenza è sotto gli occhi di tutti, non solo,  ma mortifica anche le professionalità presenti nella struttura che ha delle eccellenze di cui fa certamente parte la patologia del ferito di ieri sera e fa chiedere se non sarebbe meglio che a rimanere aperto e ad essere potenziato possa essere Comiso nella cui struttura non è mai accaduto nulla di simile.

(P.C.)

Questa storia ha dell’incredibile. Noi siamo disposti a recarci da Gilotta e riferire i fatti come inqualificabile gesto di intolleranza e di razzismo perché siamo sicuri che la dose di veleno lanciata dal medico aveva anche una matrice di razzista che andrebbe stroncata. Ci aspettiamo da Gilotta un provvedimento amministrativo energico contro questo medico che tradisce il giuramento Ippocrate.

Franco Portelli

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