AGRICOLTURA, DA VITTORIA PARTE LA RISCOSSA DEL COMPARTO

La protesta del mondo dell’agricoltura parte da Vittoria. Sabato pomeriggio un lungo ed animato corteo ha preso il via da Piazza Italia, per arrivare in Piazza del Popolo, attraversando la via Cavour.

Prima, però, trattoria, camion e altri mezzi si erano dati appuntamento al mercato ortofrutticolo di Contrada Fanello per arrivare insieme in piazza Italia,

Sabato pomeriggio politici, organizzazioni di categoria, agricoltori e semplici cittadini hanno voluto manifestare perché è nella coscienza di tutti che il settore trainante dell’economia iblea è proprio quello agricolo. In testa al corteo c’erano i gonfaloni delle città che hanno aderito, Vittoria con il sindaco Giuseppe Nicosia, la Provincia con l’assessore allo Sviluppo economico Enzo Muriana, e poi i rappresentanti dei comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Santa Croce Camerina, Mazzarrone, Comiso, Siracusa, Acate e Caltagirone. L’assessore regionale all’Agricoltura Elio D’Antrassi ha preso parte alla manifestazione, in nome del governo regionale, al quale sono state lanciate diverse richieste a sostegno del comparto. Della deputazione regionale erano presenti Pippo Digiacomo, Roberto Ammatura e Orazio Ragusa. Tutti uniti a “marciare” verso piazza del Popolo con la promessa di un impegno comune per ridare una speranza alle migliaia di produttori che in tutta la fascia trasformata si trovano in grande difficoltà.

 Il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia ritiene insufficienti gli indennizzi comunitari per i danni provocati dal batterio killer e chiede alla Regione, al Governo nazionale e all’U.E. interventi più sostanziali, quelli che le organizzazioni di categoria avevano inserito in un documento sottoscritto unitariamente.

Nella piattaforma rivendicativa ci sono, infatti, diversi punti: l’aumento degli aiuti economici della Comunità europea; la moratoria per i debiti in essere e sospensione delle cartelle Serit e Inps; le procedure burocratiche snelle; gli interventi del governo nazionale; le garanzie per piccoli e medi produttori agricoli; risposte alla crisi causata dal batterio killer; gli abbattimenti dei costi di produzione pesanti e dei costi burocratici e contributivi opprimenti; infine l’abbattimento dell’accisa sul gasolio agricolo.

Insomma, da Vittoria è partita la riscossa dell’agricoltura. Speriamo che adesso gli echi arrivino nelle stanze del potere a tutti i livelli, prima che sia troppo tardi per le migliaia di famiglie che vivono di agricoltura.

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