È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
AEROPORTO DI COMISO: UNA CATTEDRALE NEL DESERTO?
10 Apr 2011 07:11
Gentile Direttore di “Ragusa Oggi”, a scriverle è un nutrito gruppo di cittadini elettori, composto da circa cinquecentomila persone delle provincie di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e della città di Caltagirone.
Le scriviamo anche a nome di un gruppo Facebook chiamato “aeroporto di Comiso (Unico gruppo attivo) che conta dell’apporto di cinquemila utenti, per manifestare e gridare ad alta voce lo stato di profondo disagio per gli inspiegabili ritardi burocratici che, impediscono l’apertura dello scalo aeroportuale “casmeneo”.
Ultimato nei primi mesi del 2010 (con un ritardo di due anni rispetto alle previsioni), l’aeroporto di Comiso ha usufruito di fondi nazionali stanziati con delibera CIPE n.36 del 3 maggio 2002 per 29,79 milioni di euro, di fondi comunitari per 7,09 milioni di euro, e di fondi privati per 3,23 milioni di euro, ed è stato, senz’altro, il progetto più ambizioso nel campo dell’aviazione civile che, negli intenti della fruttuosa collaborazione istituzionale fra Enac, la Regione Siciliana ed il Comune di Comiso, con il compimento del polo aeronautico orientale, rappresentato dagli scali di Catania e Comiso, doveva portare all’integrazione del sistema aeroportuale siciliano.
I successivi proclami ufficiali di “Ken O’ Toole” , direttore della divisione per l’apertura delle nuove rotte, e di Michael Cawley, secondo direttore esecutivo di Ryanair, la compagnia “low cost” per eccellenza, e le manifestazioni d’interesse di compagnie aeree cargo evidenziano la bontà del progetto.
Il nostro gruppo è un movimento di opinione che, fin dalla sua costituzione, ha cercato di far conoscere la marginalità della Sicilia sud orientale. Nonostante le carenze infrastrutturali il territorio del sud-est è capace di esprimere attività imprenditoriali ed economiche di grande rilievo nel panorama regionale.
Come gruppo ci siamo permessi di indirizzare al ministro Tremonti le nostre considerazioni sulla necessità di firmare, urgentemente, il decreto interministeriale di affidamento dei servizi di assistenza al volo all’Enav, con il quale lo Stato, per quattro anni, si assume gli oneri dei costi per il servizio di assistenza al volo e dei vigili del fuoco.Se ciò non avvenisse, la struttura aeroportuale, realizzata con fondi pubblici, sarebbe l’ennesima cattedrale nel deserto.
Il barocco degli Iblei sta godendo di grande notorietà internazionale grazie all’effetto mediatico dei telefilm di Montalbano. Le città di Noto, Ragusa, Modica e Scicli scalano le classifiche dei “siti” più cliccati nei vari motori di ricerca su internet. Le potenzialità turistiche di questo territorio sono enormi e l’aeroporto di Comiso è l’occasione che il territorio non può permettersi di perdere.
A Dicembre abbiamo creduto alle parole di un Ministro di questo Governo.
È venuto a dirci che in estate sarebbero iniziati i primi voli, promettendo che avrebbe brindato con champagne, assieme ai”ragusani”, all’operatività dello scalo.
Oggi abbiamo capito…
A Dicembre, il ministro Matteoli era in campagna elettorale, le elezioni anticipate, conseguenti alla crisi politica del PDL erano ritenute certe. Grazie dell’attenzione.
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Grazie a questi amici di FB. L’argomento di grandissima attualità e identica importanza è stato ora conosciuto da almeno un milione di persone. Speriamo che si arrivi presto alla soluzione del problema. Se così non fosse proporremo agli amici del Web che hanno a cuore la vicenda dell’aeroporto degli iblei di firmare una lista dove noi indicheremo ulteriormente i “nemici” di Ragusa e della Sicilia con nomi e cognomi. Altro non possiamo fare per sensibilizzare l’opinione pubblica non solo a prendere atto di quanto sta accadendo ma anche di mobilitarsi perché questa gente vada a casa in quanto si dimostra sempre più incapace a risolvere i problemi anche di semplice burocrazia.
Franco Portelli
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