Aeroporto di Comiso: passeggeri in calo nel 2023. La crisi continua del “Pio la Torre”

L’aeroporto di Catania vola, quello di Comiso segna il passo. Lo scalo di Fontanarossa supera la soglia dei 10 milioni di passeggeri: nel 2023 hanno volato da Catania 10.739.614 persone.

I numeri ufficiali danno ragione ai responsabili dell’aeroporto etneo, l’amministratore delegato Nico Torrisi e la presidente Giovanna Candura. Nonostante l’incendio nell’aerostazione del luglio scorso, che ha causato uno stop di 20 giorni, il numero dei passeggeri è in aumento ed è in crescita – ovviamente – anche il numero dei voli che passa da 72.505 del 2022 ai 73.154 del 2023. Il dato percentuale parla di una crescita del 6,34 per cento.

Il 2023 anno nero: 300.000 passeggeri. Dopo il Covid la ripresa è lenta

Tutto roseo per Catania, molto meno per Comiso. Qui, ancora una volta, i numeri sono in calo. I passeggeri sono poco più di 300.000 (303.414 per l’esattezza) mentre lo scorso anno erano stati 364.735.

La Sac (che da un anno e mezzo gestisce congiuntamente i due scali) attribuisce questo calo al disimpegno di Ryanair da Comiso. Ciò che è accaduto e quali siano le motivazioni reali è ancora difficile da capire stante che Ryanair si è disimpegnata solo da Comiso e continua a volare da Catania. Pare che la motivazione sia da legare alla mancata concessione di incentivi. Ma oltre le dichiarazioni ufficiali nulla è accaduto per invertire la tendenza. Le nuove rotte inaugurate di recente non sono bastate e colmare il gap e un aeroporto che finora aveva puntato quasi esclusivamente su una compagnia aerea non poteva non soffrire.

C’è da ricordare che nel luglio scorso, per circa 20 giorni, Comiso ha avuto un alto numero di passeggeri a causa dell’incendio nell’aerostazione di Catania. In alcuni casi, l’aeroporto ha toccato persino la soglia di 9000 passeggeri in un giorno e ha retto nonostante le difficoltà, nonostante le alte temperature che hanno messo a dura prova i passeggeri costretti a lunghe ore di attesa. Se non ci fosse stata l’incendio di Fontanarossa, i numeri dell’aeroporto di Comiso sarebbero stati addirittura inferiori.

E dire che, dopo l’inaugurazione del 2013, i dirigenti dell’ex Soaco assicuravano che si sarebbe raggiunto il pareggio nei conti di gestione entro il 2018 e poi entro il 2019. Le previsioni, naturalmente, non si sono rivelate esatte, ma nessuno ha mai accertato responsabilità e cause di queste previsioni mai rivelatesi veritiere. L’aeroporto raggiunse un picco di 460.000 passeggeri, poi un calo sempre più vertiginoso.

Di contro, sono trascorsi anni per ottenere la continuità territoriale, che però è durata solo pochi mesi, complice la chiusura di Alitalia che si era aggiudicata il bando di gara in pieno periodo Covid e quindi con voli e numeri dei passeggeri ridotti al lumicino.

E ora ? Da tre anni si attende il nuovo bando ma al di là dei proclami manca probabilmente la “volontà politica”.

Le speranze: il progetto cargo e la continuità territoriale

Il comune sta lavorando per il “progetto cargo” e su questo fronte qualcosa potrebbe cambiare, ma per il momento non ci sono segnali rassicuranti. Per gestire il cargo servono competenze adeguate, serve soprattutto la volontà reale di puntare sull’aeroporto di Comiso. Non anticipiamo giudizi, ci limitiamo ad attendere i fatti ed i dati reali.

L’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, è ottimista. “Siamo fiduciosi che il 2024 sarà un altro anno di prosperità e sviluppo per la rete aeroportuale della Sicilia orientale – commenta – e che anche lo scalo di Comiso beneficerà in maniera decisa della maggiore offerta di compagnie aeree che hanno già pianificato l’operatività di numerose nuove rotte”. Poi un accenno al cargo: “Lavoriamo alacremente con il sostegno della Regione siciliana per lo sviluppo dell’area cargo nello scalo ibleo”.

Fin qui Torrisi. In questo dibattito c’è spazio anche per il gruppo politico “Punto a capo”, fondato dal sindaco di Acate Gianfranco Fidone che definisce l’aeroporto “il deserto dei tartari”. “Non siamo figli di un Dio minore – afferma Fidone – è ora che la Sac risponda chiaramente del suo operato su Comiso”.

Non siamo figli di un Dio minore – conclude il sindaco di Acate Gianfranco Fidone che chiama a raccolta i colleghi sindaci dei Comuni Iblei – e non possiamo continuare ad attendere un cambiamento che non arriva. Comiso non è ruota di scorta di Catania e ha potenzialità enormi. Il caso di Trapani è eloquente: c’è uno scalo che riesce ad essere nodale per lo sviluppo di un’intera area e il Ragusano non può essere da meno e non può accettare disparità di trattamento da nessuna istituzione”.

Il gruppo aveva aderito e partecipato, nel settembre scorso, alla manifestazione di protesta per i voli su Comiso che era stata promossa dal vittoriese Paolo Crocifisso.

Attualmente a Comiso sono presenti le rotte gestite da Aeroitalia, EasyJet, Wizzair, Air Malta e Volotea. Dal Pio la Torre si vola per Roma, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Bari, Pisa, Bologna, Pisa, Ancona, Alghero, Olbia, Napoli, Tirana, Bucarest.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it